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Moliterno:Ass.Thomas Sankara sottoscrive la petizione a favore di Nello Trocchia |
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17/08/2015 | MOLITERNO – “A quel giornalista gli devo spaccare il cranio e dopo mi faccio arrestare”. Lo scorso giugno i carabinieri di Napoli, durante un’intercettazione ambientale, captano di un camorrista queste minacciose parola. Dalle indagine si riesce poi ad identificare il cronista su cui si sta avviando un’azione di vendetta. Il nome è Nello Trocchia, collaboratore del Fatto Quotidiano, dell’Espresso e di La7, da una sua inchiesta qualche tempo prima è partita un’ indagine della magistratura. A due mesi di distanza per il cronista napoletano non è stata attivata da parte dello Stato nessuna misura di protezione e la sua vita rimane in pericolo. In risposta al silenzio delle istituzioni e a difesa del cronista è stata lanciata una petizione che è stata sottoscritta anche dall’Associazione Culturale Thomas Sankara di Moliterno. Nella petizione - i cui primi firmatari sono Roberto Saviano, Mirella Gabanelli e Riccardo Iacona - si chiede al prefetto di Napoli, Gerarda Maria Pantalone, “di prendere le necessarie misure per garantire l’incolumità del cronista. Quello che è accaduto a Nello Trocchia può accadere a chiunque svolga il mestiere del cronista con responsabilità e in piena libertà”. Il suo caso dimostra come le istituzioni sottovalutino un problema di cui si parla solo di tanto in tanto . Bisogna ricordare che nei primi sei mesi del 2015 i giornalisti che hanno ricevuto minacce nel nostro Paese sono circa 200. Del caso Trocchia si parlerà alla prima edizione di Imbavagliati, Festival del Giornalismo Civile in programma al Museo Pan di Napoli dal 23 al 29 agosto. |
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