Milano. Il Parco del Pollino in vetrina al Center Mondadori
15/06/2015
L’Ente Parco ha organizzato, nell’ambito delle manifestazioni culturali EXPO2015, un evento in cui, soprattutto, si è parlato di libri che raccontano la vita stessa del Parco.
Il presidente Domenica Pappaterra ha sottolineato l’importanza di questi incontri che si svolgono proprio nel centro di Milano e che richiamano tanti visitatori non solo lucani o calabresi. Tutto viene fatto, ha sottolineato il presidente, per ampliare ancor più la conoscenza di uno dei parchi più estesi d'Europa, su cui, adesso, grazie alle tante opere mediatiche, sono puntati i riflettori di gran parte della stampa specializzata e di nuovi vacanzieri, alla scoperta di belle avventure tra natura incontaminata.
I paesaggi del Parco Nazionale del Pollino sono stati descritti sotto più punti di vista, dall’'architetto Rosanna Anele, presidente del Laboratorio di Urbanistica e Architettura di Morano Calabro (CS) e responsabile del progetto «Valorizzare la biodiversità ed accrescere la multifunzionalità del paesaggio rurale».
Il valore del paesaggio è stato narrato dallo scrittore Francesco Bevilacqua, autore per Rubbettino del libro-guida "Il Parco Nazionale del Pollino", presente all'incontro insieme con l'editore, Florindo Rubbettino che ha presentato anche il volume "Rotonda: riti arborei della Basilicata" di F. Paolo Lavriani.
Ha fatto da cornice alla manifestazione la bella mostra fotografica di Giorgio Braschi "Il Pollino: naturanima". Braschi , una delle prime guide ufficiali del Parco, è stato uno dei primi autori di serie fotografiche sul Pollino, che, in un certo senso, sono servite a squarciare il velo sul buio che nascondeva una delle montagne più belle del mondo ,tanto che, lo stesso Dio Apollo, da cui prende il nome, lo ha destinato a sede delle sue vacanze, per le bellezze incontaminate, come recita Domenico Bartolo nel suo poemetto del 600 “Lo Calascione scordato” “ apposta Apollo se lo ha fatto fare pin ngi venire l’estate a villeggiare”
Ha concluso la ben riuscita manifestazione una ottima degustazione dei prodotti tipici, dai rascatiell,ai fagioli bianchi, al salame, alle melanzane rosse di Rotonda, ai formaggi di ogni tipo, annaffiati, come si dice, dal rinomato “Grottino” di Roccanova.
La nota del cronista che vi scrive è sicuramente positiva ,dopo avere scritto del Pollino sui giornali del posto già negli anni 60,quando si cominciava a pensare alla sola idea del Parco. Vederlo oggi realizzato e scrivendone da Milano, ci inorgoglisce e ci ammanta anche di nostalgia, per il tanto tempo passato.
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