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recensione libro:Pierre Milza “Hitler e Mussolini” |
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6/06/2015 | Il libro di Pierre Milza “Hitler e Mussolini” edito dalla Casa Editrice longanesi, mette in rilievo che dal 1934 al 1943, Mussolini ed Hitler si sono incontrati circa 17 volte e, malgrado fossero diversi, riuscivano a comunicare tra di loro.
Il contenuto delle loro conversazioni appaiono dai verbali(conservati negli archivi diplomatici tedeschi ed italiani) e grazie ad essi unitamente ai testi che ne parlano, siamo in grado di sapere di più di quanto non riportano i normali manuali di storia adottati a scuola, e l’esame di questi documenti, rappresenta un passaggio essenziale verso un approccio centrato sui documenti diplomatici.
Inoltre gli storici grazie a fonti secondarie, hanno potuto seguire giorno per giorno, nei minimi dettagli, lo svolgimento degli incontri tra Mussolini ed Hitler e di comprendere meglio come i due statisti molti dissimili siano potuti diventare e rimanere fino alla fine, complici del crimine più mostruoso che, la storia dell’uomo abbia potuto conoscere.
Da un’attenta lettura del testo, emerge che il filo conduttore dei rapporti tra i due dittatori, poggiava su due pilastri fondamentali: l’amministrazione che consiste dei due statisti sembrava per il loro alterco ed il legame di sincera amicizia, essere derivato.
Il fatto che tali sentimenti avessero come attori due individui mostruosi non cambia la sostanza delle cose.
Pertanto Hitler e Mussolini avevano formato una coppia che, con alti e bassi, resterà a venti e maree, fino all’ineludibile sconfitta.
Biagio Gugliotta
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