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La rassegna Zero in condotta approda a Spinoso |
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14/03/2014 | Dopo Viggiano e Moliterno, si accende a Spinoso lo schermo della prima edizione della rassegna “Zero in condotta”. In programma all’Auditorium Giovanni Paolo II (ore 19.00) una delle più belle prove del cinema italiano degli ultimi anni. Un’opera necessaria, di altissimo rigore morale e insieme di appassionante e coinvolgente forza civile. Paolo Mereghetti sul Corriere della Sera definì all’uscita nelle sale de: “L’uomo che verrà” di Giorgio Diritti “ un capolavoro”, mentre Fabio Ferzetti del Messaggero scrisse “un film che vola alto sopra la nostra produzione corrente”. Sullo schermo la vicenda di una bambina, Martina, e della sua famiglia di contadini fa da filtro alla strage di Marzabotto, che è considerata nel più grave eccidio (771 civili massacrati di 216 bambini) compiuto nel nostro Paese dalle truppe tedesche durante la seconda guerra mondiale. Martina vive alle pendici di Monte Sole, non lontano da Bologna, e da quando è morto il fratellino ha smesso di parlare. La madre rimane di nuovo incinta, i mesi passano, la guerra si avvicina e la vita diventa sempre più difficile. Il bimbo viene alla luce tra il 28 e il 29 settembre del 1944, quasi contemporaneamente a quando le SS scatenano quel rastrellamento senza precedenti nella storia. Un’opera ammirevole sulla Resistenza , senza né eroi né eroismi, ed anche senza una divisione netta tra buoni e cattivi, con un impianto antropologico che diventa epico. Come miglior film della stagione 2010 “L’uomo che verrà” vinse il David di Donatello. Sulla rassegna “Zero in condotta” Pasquale De Luise, sindaco del comune di Spinoso, ha dichiarato “E’ ottima un’idea aver voluto pensare ad un contenitore cinematografico che in cartellone messe insieme film di spessore girati negli ultimi anni, come l’opera di Giorgio Diritti, ed alcuni grandi capolavori del cinema in bianco e nero. Penso, inoltre, che un elogio vada fatto all’Assessore alla Cultura del Comune di Viggiano che ha ritenuto opportuno coinvolgere nell’iniziativa più scuole e comunità del territorio. Un’idea lungimirante, ci porta fuori da certi campanilismi e provincialismi i quali non hanno più ragione di esistere”.
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