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A Potenza "Leonilde storia eccezionale di una donna normale" |
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3/03/2013 | Sono cresciuta in fretta, io. Neanche il tempo di essere ragazza, ed ero già donna. Cresciuta in fretta, troppo in fretta. “Come tutte le belle figliole”, diceva mio padre. Ma in realtà la bellezza non c’entrava. C’entrava la fame. La fame fa crescere in fretta. Belli e brutti, figliole e figlioli.
Se non li ammazza prima.
Si apre così Leonilde, monologo di Sergio Perroni su Nilde Iotti, una donna la cui vita testimonia gran parte della storia dell’Italia moderna (si ripercorrono infatti le tappe cruciali del Novecento: dal Fascismo alla Seconda Guerra Mondiale, dalla Resistenza alla nascita della Repubblica, dalla Costituzione alla conquista dei diritti delle donne). Determinata e tenace, per quasi vent’anni compagna “scomoda” di Palmiro Togliatti, Nilde Iotti rivive in questo monologo ritmato e incalzante, in cui pubblico e privato, invenzione drammaturgica e rigore documentaristico si fondono, dando vita a un racconto che è al tempo stesso ritratto di una grande figura italiana e affresco della nostra patria, con i drammi, le conquiste e le contraddizioni dell’Italia del secolo scorso. "Tutto avviene in una stanza della memoria, dove pochi orpelli - delle sedie, un registratore vintage, un vecchio pastrano da uomo appeso a una gruccia- fanno da cornice ai ricordi della leader politica. Svincolata dal tailleur e lo chignon istituzionale, scoviamo l'altra Nilde. Quella autentica: che dà vita ad un assolo di originalità drammaturgica scritto da Sergio Claudio Perroni, sposa l'eleganza scenica del regista Roberto Andò al talento della protagonista Michela Cescon, lucida e poetica nel mostrare il calore umano della prima donna italiana Presidente della Camera, la giovanetta di Reggio Emilia che se l'è sempre cavata da sola, diventando paladina dei diritti delle donne. Cinquanta minuti di passione del vivere e di teatro coraggioso e intelligente, da non perdere" (Francesca Motta, Il Sole 24 Ore )
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