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Associazione ''Donne 99'' di Tito torna ad incontrarsi e si interroga sulla ''Giornata della Donna''

9/03/2022

Lunedì scorso è stato finalmente possibile per l’Associazione “ Donne 99” di Tito tornare ad incontrarsi nella biblioteca “ Lorenzo Ostuni” di Tito, alle 17,00. UNICEF Potenza ha la possibilità così di riprendere quel cammino di riflessione e maturazione con una associazione che ha da sempre portato avanti la missione dell’UNICEF per la difesa dei diritti dei bambini di tutto il mondo.
E’ stato naturale, appena il cerchio di sedie, volti, sorrisi, sempre con la mascherina, si è ricostituito numeroso, oltre venti donne insieme, raccontarsi il tempo trascorso in solitudine per molte, con la paura per tutte del covid e ora della guerra in Ucraina che da 12 giorni angoscia le giornate di tutti. Molte hanno avuto in famiglia il covid, tutte confessano che l’associazione è mancata molto, come il caffè con le amiche, le confidenze, gli sfoghi necessari.
Luisa Salvia, la presidente dell’Associazione, informa sul lavoro che è stato portato avanti per la pubblicazione, a cura dell’Amministrazione Comunale, del libro “ Raccontare storie per costruire ponti”, che racconta un anno di incontri e riflessioni delle socie e che, si spera, dopo questa fase di emergenza, possa essere presentato con la rilevanza che merita.
Propongo di parlare del senso, per ognuna di loro della “ Giornata della donna” ed ecco le loro risposte:
“Mi chiamo Antonietta e per me la Giornata della donna ha senso se viene rispettata, però in questi ultimi tempi la donna non è rispettata per niente. Per me è inutile perché ci sono tante cose da pensare.”
Marisa : “Ha senso pensare la donna domani, ma non festeggiarla. Pensare la donna che soffre, che combatte. Pensarla, festeggiarla no.”
Serafina: “ Per me va bene così, meglio poco che niente.
Filomena Coronato: “ Per me è importante ricordare la donna. Però fare queste feste..che poi sono inutili, non ha senso. E’ importante perché si valorizza un pò la donna. La donna oggi, rispetto a mia nonna, a mia mamma, senz’altro si è evoluta. Però fino a un certo punto. Perché, secondo me, il maschio nel lavoro, in famiglia comanda, la donna non viene considerata allo stesso livello dell’uomo.”
Angelina : “ Per me non è una festa è una ricorrenza. Dovremmo solo pensare alle donne che sono morte in quella fabbrica, tanti anni fa, 124 donne. Dovremmo aiutare chi è in difficoltà. La signora che ha bisogno di aiuto con il marito. Dobbiamo ricordare nella Giornata delle donna tutte le donne che, anche in Italia sono vittime di violenza ogni giorno.”
Rosa “Dopo tanti anni che è uscita questa giornata, si fanno tante feste. Io non ho mai avuto problemi come donna. Non ho avuto costrizioni, violenza. Se l’unione è fatta con criterio, la violenza non ha senso, altrimenti è una malattia della mente quando le donne vengono violentate. Questo si è fatto nell’ottocento fino al primo novecento perché era rimasta la miseria della prima e della seconda guerra mondiale, come quella che dovrà tornare adesso con la guerra in Ucraina. La donna allora doveva mettere il piatto in tavola almeno una volta al giorno. Non sapeva proprio che si usciva..Per essere libera la donna deve anche lavorare tutta la società. Bisogna smussare gli angoli della donna e dell’uomo, sennò non si avanti in armonia.”
Lucia: “ Io non sono mai andata alla Festa della donna. Non era mio marito che non mi mandava, ero io che non volevo andarci. E’ giusto che la donna si festeggi l’8 marzo, ma credo che la donna si dovrebbe festeggiare tutti i giorni.”
Carmela : “ Per me l’8 marzo non è una festa, è una ricorrenza per quelle donne che non ci sono più. La donna deve essere rispettata tutti i giorni e se guardo a quello che succede, penso che non si va avanti, ma si va sempre indietro, perché ogni anno muoiono tante donne vittime di violenza e questo significa che siamo ancora indietro.”
Nella : “Non è certo facendo una festa che si acquista il rispetto da parte dell’uomo. Io abolirei la festa.”
Rosa : “ La festa è stata abolita da tanti anni. Questo cambiamento di generazioni..immagina un pò..La donna ha acquistato potere ed è per questo che succedono tante cose, che gli uomini le ammazzano. Io la toglierei e dovremmo ricordare solo le donne morte nella fabbrica.
Maria. “ Io penso che la festa come viene intesa nella maggior parte dei casi..Organizzare una cena, un pranzo, come è successo in alcune parti..spogliarellisti..Credo che la donna scade con un comportamento simile. Io penso che come avviene per la Giornata della memoria, istituirei una giornata per ricordare, valorizzare, delle figure anche contemporanee di donne che, attraverso una ricerca, possano darci indicazioni dal loro comportamento, da quello che hanno fatto, sul nostro modo di essere donne oggi.La cena..il balletto si possono fare tutti i giorni.
Annunziata: “ per me la donna non ha bisogno di essere festeggiata una volta all’anno, ma deve essere rispettata tutto l’anno. Io mi sento abbastanza rispettata.”
“Sono Maria Carmela. La festa della donna in sé non mi convince, però io non sono tanto contraria. Mi piace la festa di tante donne insieme.”
“ Sono Angela e mi piace pensare a tutto quello che è stato fatto in questi anni e che ha portato ad una evoluzione di ogni donna e pensare a tutto quello che stiamo facendo e che si farà in senso positivo. Non la festa ma i progressi fatti e quelli da fare.
“Sono Luisa e io dico che questa festa della donna è nata più come una rivalsa,perché era come se ognuno dicesse “ Oggi posso prendermi la libertà di andare a fare la cena con le amiche” Questo accadeva all’inizio. Dopo, con un poco di diritti acquisiti, man mano. ognuno ha pensato ricordiamo, ricordiamo queste donne che hanno lottato tanto per essere capite, rispettate. Anche noi, come Associazione “ Donne 99” ci siamo incontrate ogni anno. Ci siamo incontrate sempre dopo aver detto la messa per la ricorrenza e delle letture a tema. Sono state queste le cose importanti per noi. Per due anni abbiamo fatto anche un catalogo di tutte le donne che si sono distinte. Per me basta ricordare che l’8 marzo è la Giornata Internazionale della donna e basta. La cosa importante è per me sentire dentro i valori e tutto ciò che ci siamo conquistate con dure lotte.”
“Io sono Giovanna per come vedono oggi la festa le ragazze io l’abolirei perché la vedono come occasione per fare tutto e vanno nella volgarità..ma profonda, non si fermano alla pizza. Le ragazze devono capire perché siamo arrivate a questa festa, le conquiste realizzate. E questo è un nostro compito di madri, nonne..
“ Io sono Lina e non la chiamerei festa della donna, la chiamerei giornata dedicata alla donna. Deve rimanere, ma intesa diversamente, non come festa da fare con le amiche. Una giornata nella quale si parla di donne che si sono distinte in qualcosa che hanno fatto qualcosa per l’umanità. Certo la donna ha fatto tanti progressi almeno in Italia. Quando sento come vivono, come vengono trattate donne di altre realtà, dico che noi veramente stiamo bene qui.”
Sono Raffaella e io ho questo senso del dovere per fare tutto quello che faccio e credo che sia giusto ricordare la donna almeno una volta all’anno.
“ Sono Antonietta e la festa della donna non l’ho mai festeggiata perché a me non piace. Non ho bisogno di festeggiarla, ricordarla sì, festeggiarla no.
E Mario Coviello sottolinea “ Quello che voi avete raccontato nel libro che sta per essere pubblicato è la vostra storia, la storia di ciascuna di voi. Avete dimostrato di essere donne che si sono conquistate un posto, un ruolo nella società. Vi invito a leggere nel vostro libro quello che avete raccontato. Quanto vi sono costati sul piano personale i progressi che avete fatto. A voi nessuno ha regalato niente. La signora che ha preso la patente da emigrata in Svizzera, la signora che, costretta ad andare in campagna da piccola, si nascondeva dove poteva per non farsi vedere dalla persone del paese che la conoscevano. Valorizzate quello che siete, quello che avete fatto. E domani la festa della donna deve essere per Voi soprattutto questo. Rivedetevi domani..io da piccola..io da donna che lavora..da moglie..da nonna..pesate quello che siete, quello che avete fatto. Una delle cose che dobbiamo imparare a fare è dire a se stessi “ Io oggi sono così e il mio cammino mi è costato questo. Nessuno mi ha regalato niente.”
Carmela “ Mi piacerebbe fare una bella festa ma non qui, ma a Roma, Milano. Ricordiamoci che nel 1917 a San Pietroburgo manifestarono contro la guerra. Manifestiamo con una bella bandiera contro la guerra e poi facciamo anche una festa. Perché no ?
Mario Coviello



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