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Caritas: un rapporto di ricerca su finanza e povertà |
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1/01/2013 | Il report della Caritas Italiana in collaborazione con Famiglia Cristiana ed il Regno mette in rilievo il rapporto tra le derive dei mercati, in particolare finanziari, ed i major armed conflicts, tanto da poter quasi individuare uno specifico settore specializzato della speculazione più aggressiva, denominabile “ di guerra”, che di fatto entra in stretta relazione causale con le dinamiche di belligeranza armata ed organizzata.
Nel volume si mette in rilievo il legame tra le compravendite spietate, allo scopo di massimizzare il profitto a breve termine, quelle senza regole ed il loro impatto sui poveri, sull’ambiente e sulla conflittualità violente che spesso ne consegue.
Mercati di guerra è allora una forma sintetica per dire che i mercati e le varie forme di scambio apparentemente asettico di beni e servizi, in realtà particolarmente concrete e deflagranti, diventano sempre più parte attiva nei fenomeni sottostanti, le guerre che oggi si combattono nel pianeta.
La ragione di queste guerre è ascrivibile alla povertà, la disperazione, la lotta per l’accaparramento di risorse scarse, il degrado ambientale ecc…
Ma all’origine di tanti conflitti sono le attività speculative, che falsando le “regole del gioco”, arricchiscono pochi ed impoveriscono molti.
Combattere le speculazioni, costruire un mondo più giusto, può essere dunque non solo la risposta alle 25.000 persone che ogni anno muoiono di fame, ma anche alle decine di migliaia che soffrono a causa delle atrocità commesse nei conflitti armati di varia intensità e natura.
Il libro è arricchito da tematiche in linea con l’argomento oggetto di dissertazione come l’Enciclica Gauduim et Spes sul valore intrinseco della pace , il ruolo delle Istituzioni Internazionali il cui scopo deve essere quello di assicurare per statuto il diritto e la giustizia sociale, ai molti proclami della Chiesa per ridurre il debito delle popolazioni povere del terzo modo dove imperversano carestia.
Il testo mette anche in rilievo il ruolo dei media dalla televisione ai Social Network nell’informare in maniera capillare l’opinione pubblica sulle guerre che hanno insanguinato il pianeta, fornendo continui aggiornamenti sugli esiti dei conflitti.
Ancora oggi si continua a combattere come in Nigeria dove avvengono cose davvero raccapriccianti.
Malgrado i ripetuti appelli da parte della Chiesa affinché le potenze belligeranti cessino le ostilità.
Ma tutto inutile.
L’avidità e la sete di potere associata ad una buona dose di cinismo ignora i suoi appelli.
Biagio Gugliotta
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