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L'arte e la democratizzazione del web: intervista all'attore e regista Mimmo Mongelli

21/12/2020

Mimmo Mongelli è un regista ed attore pugliese, diplomato in Regia all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "Silvio D'Amico" di Roma nel 1983.
Una personalità generosa e complessa quella di Mimmo Mongelli, un raffinato intellettuale dalla voce calda, entusiasta e pacifica che subito conquista l’ascolto del suo interlocutore.
Nell’intervista che segue, Mimmo Mongelli ci racconta della rassegna artistica "Cuore. Rassegna culturale di Pace” di cui è Direttore Artistico. Un’intervista che offre un ampio spazio di vedute al lettore su temi importanti come l’Arte, la cultura, la Pace ma anche il web, il futuro e il momento storico che stiamo vivendo.



Ci racconta di questa iniziativa e di come nasce l'idea?
L'idea nasce intorno al reading omonimo già presentato un po' di mesi fa in altro contesto. Questo ora è diventato uno spettacolo, con azione scenica, ma con una articolazione adatta allo streaming online. A questo si sono aggiunte poi altre operazioni, a partire dalla esposizione di libri sul tema del CUORE, simbolicamente, fisiologicamente, culturalmente inteso (passioni, sentimenti, attività elettromagnetiche, etc.), alla presentazione di opere di autori pugliesi contemporanei sul tema del sentimento, dalla conferenza in tre momenti sul sentimento in teatro, allo spettacolo stesso. La rassegna che si intitola al Cuore ha anche un rapporto con la Pace, in quanto lo scopo di questo evento è quello di comunicare quanto la Pace sia poi una conquista che non possa prescindere dalla condizione pacificatoria individuale che solo un "cuore in pace" può assicurare.


Quale la sua personale percezione rispetto al contesto artistico e teatrale attuale?
La mia percezione è abbastanza controversa. In Italia, il Teatro in generale vive un'epoca difficile, ma non per i fattori epidemici contingenti, ma per come le istituzioni lo considerano nell'ambito della programmazione culturale. Le risorse non sono sufficienti, vanno sempre alle stesse realtà che, per loro natura, sono ormai affette da routine. Il Covid poi, ha accelerato questo processo, facendo cadere in uno stato di crisi molte piccole interessantissime realtà, ignorate o semi-ignorate dalle istituzioni, più impegnate a consolidare l'impianto tradizionale che il tessuto teatrale diffuso, quello che sui territori crea un valore autentico, peraltro avvicinando molti giovani a questa arte e alla cultura in genere.


Quale la sua visione futura dell'Arte?
Se per Arte intendiamo l'Arte in genere, vedo all'orizzonte molta quantità e scarsa qualità. Il "Supermarket dell'arte" avanza a passi da gigante e tutti siamo trasformati in clienti e non siamo più fruitori. Allora bisogna trasformare - di fronte a questo fenomeno pericolosissimo, in cui chi sa meglio trattare i media vale più di chi sa fare arte davvero (e per cui un buon ufficio stampa vale più di un'opera di grande ingegno), - i "clienti" in estimatori, cioè individui capaci di scegliere in un mercato dell'arte che è sempre più affollato da "pataccari" (venditori di prodotti di pessima qualità spacciati per geniali).


Cosa pensa in ultimo, della democratizzazione che il web consente e come considera l' uso della piattaforma on-line finalizzato alla promozione delle diverse forme d'arte?
Il web è un fatto. Incontrovertibile. Bisogna gestirlo perché non avvenga ciò che scrisse Marshall Mc Luhan già qualche decennio fa, parlando del villaggio globale, quello che il web ha poi realizzato: "Nel villaggio globale tutti conoscono il sindaco, ma il sindaco non conosce tutti". Se crediamo di essere protagonisti del web solo perché abbiamo un profilo, questa è una illusione. L'attenzione del "sindaco" nella vita virtuale, come in quella reale, andrà a chi avrà comunque più mezzi da mettere in campo. E lì come qui, i mezzi sono innanzitutto economici, poi anche di capacità. Se hai soldi per comprare milioni di follower, ne avrai a seguire altri milioni, che si aggiungeranno a quelli, per quel fenomeno di gregge tipico delle folle. Poi devi saperli gestire, ma questo è un'altro discorso. Il web è comunque un media e come tale può essere bene o mal gestito per rendere la vita migliore o peggiore a livello globale. La sua potenza può essere costruttiva ma anche distruttiva. Ripetere una bugia milioni di volte, la rende una verità (le teorie di Goebbels sono ancora molto seguite nel mondo contemporaneo...). E questo è pericolosissimo dal punto di vista della democrazia . Il web va trattato con molta attenzione, per la sua forza e per i pericoli che nasconde.


In qualità di Regista Assistente Mimmo Mongelli ha collaborato con G.F. De Bosio e Ugo Gregoretti in produzioni di prosa, opera, televisione e cinema. Dall'83 ha firmato numerose regie di Teatro e Cinema ( video teatrali e d'arte, documentari, corti e lungometraggi). Ha portato i suoi lavori in prestigiosi contesti internazionali. Come autore ha scritto testi originali, adattamenti e traduzioni per teatro, radio, televisione e cinema. Dall'81 svolge anche l'attività di attore. Ha coordinato la didattica e il saggio finale del Progetto Teatro Giovanile Pugliese, Corso di Formazione Professionale per Attori della Regione Puglia con fondi UE. È docente di ruolo presso le Accademie di Belle Arti italiane di numerose discipline inerenti allo spettacolo. Ha collaborato con riviste di interesse culturale per il teatro ed ideato e curato la collana di Drammaturgia Contemporanea per la casa editrice "Il Ventaglio" di Roma. Ha inoltre diretto diverse compagnie teatrali e spazi di attività culturali e di spettacolo a Roma ed in Puglia. Ha collaborato con la Presidenza del Teatro Petruzzelli e del Teatro Stabile di Roma. E’ regista, soggettista e sceneggiatore del film sostenuto dal MIBACT, in quanto, “La casa delle donne”, film di interesse culturale nazionale. Presiede il Levante International Film Festival. Ha realizzato, nell’ambito del progetto InventArca, Pic Interreg della Regione Puglia, il mediometraggio Watch!, girato a Tirana. Nel 2010 vince con lo Spot “Una gioiosa rivoluzione meridionale” il concorso per la Comunicazione Politica, indetto dalla Università Roma 3.Ultimamente ha diretto e prodotto la docufiction “Franco - Un uomo in piedi e la signora vestita di nebbia” (2013) sul caso del misterioso assassinio del funzionario foggiano Franco Marcone, e il lungometraggio “Outis Suite” (2013) rivisitazione in chiave sperimentale dell’Odissea di Omero, parte dell’omonima performance teatrale/multimediale realizzato per il progetto europeo italo-greco “Talking Lands”. Ultime sua fatiche il cortometraggio “L’Aurora che non vedrò”, presente in molti festival nazionali e internazionali e ancor più recente il documentario “Italiani anche noi”, infine uno spettacolo dal titolo Malizia ispirato dal personaggio di Laura Antonelli, a cui è dedicato. E’ in fase di realizzazione del film “bluerose”. È attualmente impegnato come regista in svariate produzioni teatrali. È CEO della Società di Produzione Cinematografica “7th Art International Agency” con sede a Bari – 2008. E’ CEO di Peerformer. Com srl, società per la gestione di portale digitale per il cinema realizzato con il sostegno del MISE, con sede a Bari – 2014.


Roberta La Guardia



Nella prima giornata, il 22 dicembre alle 16.30, la conferenza “lettura sentimentale di uno spettacolo” di Mimmo Mongelli, seguita alle 17 dall’incontro moderato da Ignazio Minerva sul libro di Antonio Loprieno “Come gli dei” (Radici Future), in cui la terra, il popolo, le passioni trasformano uomini di diversa origine geografica, travolti dagli eventi della storia, in eroi carichi di umanità.
Alle 17.45 lo spettacolo “Cuore”, con Antonella Maddalena, che ha curato anche i testi, accompagnata al piano da Mattia Vlad Morleo, autore delle musiche. Voce recitante di Antonio Minelli. Lo spettacolo viaggia nel territorio misterioso del cuore, miscelando brani poetici e letterari, scientifici e dottrinali di molti autori internazionali (Neruda, Candiani, Bukowski, Gualtieri, Joyce, Dostojevsky, Poli, Lowen, Majakowski), a cui la voce e il corpo dell’attrice e il suono e il corpo del musicista conferiscono un’atmosfera di vibrante sospensione.
Alle 18,45 la seconda parte della conferenza “lettura sentimentale di uno spettacolo” di Mimmo Mongelli e alle 19.15 lo stesso Mongelli presenterà il libro di Vito Signorile “U prengepine”, edito da Gelsorosso, una calda trasposizione dialettale e di localizzazione territoriale dell’opera universale di Saint Exupéry “Il piccolo principe”, che ci porta in un mondo di semplici riflessioni sugli aspetti della vita. Attraverso un viaggio interplanetario, in cui si incontrano differenti nature di differenti individui, accomunati da medesime sensibilità (esperienze conoscitive internazionali che l’autore-aviatore francese accumula nel corso della sua vita e trasferisce nel suo capolavoro). Alle 20 replica dello spettacolo “Cuore”, con Antonella Maddalena, Mattia Vlad Morleo e Antonio Minelli.
Il 23 dicembre alle 18.45 la terza “lettura sentimentale di uno spettacolo” di Mimmo Mongelli. Alle 19.15 si terrà la presentazione a cura di Livio Costarella del libro di Antonella Maddalena “L’odore del vuoto” (Besa). Nell’opera una famiglia al femminile, dopo la morte prematura del padre, testimonia la emancipazione sentimentale e sociale delle sue quattro protagoniste, che facendo leva sull’amore reciproco si aprono gradualmente alla vita, in un processo evolutivo che è emblematico della condizione femminile.
In chiusura lo spettacolo “Cuore” di Antonella Maddalena.



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