|
Storie di bellezza in quarantena: il 'forno del vicinato' a San Paolo Albanese |
---|
27/03/2020 | Le storie di solidarietà ai tempi della quarantena e dell’emergenza sono tante, per fortuna. Le stiamo raccontando, rallegrandoci del fatto di non poterle, forse, riferire tutte per quante sono. Quella di oggi ci racconta di solidarietà che diventa recupero delle tradizioni.
Una valle: quella del Sarmento, nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, in una terra spalle a spalle con la Calabria.
Un paese minuscolo, San Paolo Albanese, il più piccolo della Basilicata. Poche anime ma un grandissimo tesoro: la conservazione, intatta, della cultura arbëreshë.
L’emergenza del Covid 19, che stringe in un’unica attesa i centri più piccoli d’Italia parimenti alle metropoli, in questi giorni sta facendo riscoprire un’antica tradizione, mantenuta almeno fino agli anni Settanta. Attenzione: non è un vezzo. E una necessità. E forse non c’è niente di più esplicativo di una tradizione andata perduta che si lascia riscoprire non per folklore ma per sopravvivenza.
Veniamo a noi.
Si chiama Buka tek Gjitunia, il ‘’Forno del vicinato’’.
“Fino agli anni Settanta- ci racconta il sindaco Antonio Mosè Troiano- era forte la tradizione della distribuzione del pane fatto nei forni di famiglia. Quando, in un vicinato, la famiglia produceva il pane era usanza quello di ‘’darlo in prestito’’ alle altre famiglie. Pensi che in quei forni familiari venivano realizzate 7, 8 anche 10 pagnotte. La famiglia se ne teneva 2 o 3 e il resto le ‘’dava in prestito’’. E il pane non mancava mai. Così per il lievito madre: dopo aver impastato, la signora lasciava 200 o 300 grammi di lievito madre a disposizione della famiglia successiva. E così via. Poi, le altre famiglie, facevano a loro volta la stessa cosa, creando un meccanismo importantissimo: la cooperazione”.
Da circa 15 anni a San Paolo Albanese non c’è più la possibilità di comprare il pane per tutta una serie di circostanze che molto hanno a che fare con la burocrazia pignola ma cinica e cieca. E l’emergenza Covid 19 ha acuito la difficoltà di dover percorrere chilometri per acquistare il pane.
“Da qui è nata l’idea- dice il sindaco- assieme al panificio 'La spiga' che si trova nel comune di Cersosimo abbiamo deciso di ripristinare questa tradizione. E la cosa bella è che faremo in modo che questo continui anche dopo questo momento di emergenza”.
In ogni epoca, e Manzoni ce lo racconta, se manca il pane germogliano le rivolte. Ma in Basilicata, le comunità di San Paolo Albanese e Cersosimo non sono collegate soltanto da un breve serpentone di curve e di asfalto. Le collega, oggi, una tradizione ritrovata, di sorrisi intravisti attraverso le mascherine e di porte che si aprono. E' senso di comunità. E' una speranza.
Mariapaola Vergallito
lasiritide.it |
| | |
archivio
E NEWS
|
WEB TV
|