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Teana e il culto di Sant'Antonio e della Madonna

12/08/2012

La presenza di macchine processionali trasportate in testa dalle donne o a spalle da più portatori come i classici ceri o le gregne, sono una delle caratteristiche della forte devozione popolare che ancora permane nelle nostre Chiese del sud e in particolare anche in Basilicata, varie le comunità che si connotano, infatti, per la presenza di queste particolari forme di culto, questo il caso tutto particolare di Teana e le sue care gregne. L’8 e il 9 agosto Teana festeggia con particolare devozione Sant’ Antonio da Padova, santo dei miracoli, e la Madonna delle Grazie madre del Verbo e del mondo. La statua lignea della Madonna che nel mese di maggio è stata portata nella Cappella poco lantana dal paese e a Lei dedicata, è stata riportata nella Chiesa Madre dove resterà fino alla prossima primavera. Il paese festoso ha portato in processione le statue del Santo e della Madonna, con fuochi pirotecnici e banda musicale e con la partecipazione del popolo e delle autorità e moltissimi fedeli devoti. La solenne processione per le vie del paese è un rito a carattere religioso che prevede per i partecipanti il compimento di un determinato percorso. Il corteo composto è stato accompagnato da antichi inni e litanie e da strumenti popolari e naturalmente impreziosito dalle gregne che in passato costituivano l’omaggio che il contadino faceva alla divinità per ringraziarla dell’abbondanza del raccolto, intrecciando le spighe più belle per realizzare “sculture” di spighe intrecciate da portare in processione. In tempi più antichi ogni aia provvedeva in proprio all’allestimento delle gregne, offrendo le sue spighe più belle. Oggi, invece, questa operazione di preparazione, avviene a cura della Pro Loco di Teana, che realizza le gregne che vengono poi portate dai fedeli di tutta la comunità e che sono il simbolo della devozione e della riscoperta di un’ antica tradizione. Anche alcune famiglie realizzano le loro gregne, in totale quest’ anno erano dieci, che hanno sfilato all’ inizio della processione in ordine dalla più piccola alla più grande. Inoltre sono state realizzate con varie qualità di grano: cappella, carosella bianca e rossa e alcune sono state arricchite con fazzoletti ricamati, immagini sacre ed oggetti di carattere devozionale. Un processo lungo iniziato circa un mese fa con la festa della mietitura la scelta delle spighe più belle nei campi, messi poi nelle tine per circa una settimana, per farle ammorbidire nell’acqua, prima dell’intreccio. In seguito le spighe si lavorano per ottenere lunghe trecce, che sono poi collocate su impalcature di legno. Le gregne sono voti propiziatori per ottenere grazie appunto o come ringraziamento per grazia ricevuta. Oltre al trasporto delle strutture votive, dopo la celebrazione della Messa e della Processione prima davanti alla Cappella della Madonna delle Grazie e poi davanti alla Chiesa Madre, i portatori o meglio in questo caso le portatrici, (tradizione vuole che siano le donne maggiormente impegnate nel trasporto delle gregne) si cimentano in lunghe danze festose e tarantelle al suono dell’organetto. Le strutture sono alte e voluminose e occorre non solo forza ma anche equilibrio durante il trasporto e soprattutto durante il ballo quando le trecce di grano pendenti si alzano e le gregne si mostrano in tutta la loro bellezza e maestosità. Importante ricordare infine che le gregne sono state benedette dal parroco e che il ballo delle gregne non è un semplice spettacolo cui assistere ammirati e divertiti ma costituisce un atto di profonda devozione popolare.
Maria Rosaria Rondinelli



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