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| A Cersosimo presto la casa della Cultura 'Angela Ferrara' |
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6/12/2018 | A Cersosimo si è alzato il sipario della prima stagione teatrale nella “Sala Castello” che a giorni diventerà la “Casa della Cultura Angela Ferrara”. Un calendario ricco e impegnativo che vedrà sulla scena sino al 26 maggio prime assolute e lavori di successo, attraverso personaggi che racconteranno la storia di un Popolo, le storie di ognuno di noi che si fonderanno grazie alla forza della creatività e il racconto del quotidiano. Ha aperto la stagione “Petrolio”, un lavoro del grande maestro di vita e di teatro Ulderico Pesce, dove si denuncia la deriva di una Regione. Il protagonista è Giovanni, vive nella Val D’Agri, che ha visto l’apertura del più grande giacimento petrolifero del continente europeo. Si pensa ad un futuro roseo ma ci si accorge che diventa ben presto nero come la rabbia e la disperazione. La malattia è il simbolo di questa avventura che porta il popolo Lucano sempre più giù, quasi a contatto con quell’oro nero che brilla solo per pochi, mentre per i tanti cittadini resta solo quel colore scuro, simbolo da sempre di lutto e di morte. La poetessa dei bambini, la scrittrice di racconti, l’educatrice sarà dunque ricordata nel suo paese in uno dei luoghi simbolo, dove negli anni è stata protagonista attraverso il teatro, la musica, la poesia e i racconti. grazie al sindaco Armando Antonio Loprete, all’amministrazione comunale, la “Casa della Cultura” sarà punto di riferimento di manifestazioni socio-culturali. “L’iniziativa, sottolinea il Sindaco, sposata dai cittadini, da associazioni culturali e da Ulderico Pesce, darà continuità al lavoro iniziato dalla Poetessa dei bambini. Vuole essere un segno di speranza, di pace, di riconciliazione ma anche un punto di riferimento contro la violenza, in modo particolare quella contro le donne. Grazie ad una serie di idee e al confronto – continua il primo cittadino - in particolar modo con il Quotidiano del Sud, attraverso il suo cronista, con la Siritide e il maestro Pesce, si è pensato oltre al nome ad un logo: una margherita, quella descritta meravigliosamente da Angela: “nuda, nell’assolato prato, preda dell’ossessione… ”. Un simbolo che il 25 novembre, giorno in cui le sorelle Mirabal furono violentate e assassinate, si aggiungerà agli altri per riflettere, sensibilizzare, ma anche per costruire ponti di rispetto e di solidarietà”. “Solo animando il territorio, attraverso la cultura - ha aggiunto poi Ulderico Pesce - solo facendo incontrare donne, uomini e bambini si potrà lenire un giorno il dolore. Solo denunciando le violenze e i soprusi il sole si farà largo tra veli di nuvole meno scure, e le voci di ognuno diventeranno la voce di un popolo”.
Vincenzo Diego
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