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Rotondella: presentata la monografia dedicata a Nicola Federici |
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24/05/2012 | E’ stata presentata nel centro jonico la monografia dedicata a Nicola Federici, artista originario di Mercato San Severino che, formatosi negli ambienti artistici di Napoli, operò nella seconda metà del secolo dei Lumi tra Forenza (dove si era stabilito) ed altri paesi del Melfese.
La ricerca realizzata da Italia Manolio, premiata tra le migliori tesi riguardanti i diversi aspetti della nostra regione, è stata pubblicata nei “Quaderni di Documentazione” della Regione Basilicata.
Al saluto iniziale del sindaco Vincenzo Francomano che ha evidenziato l’importanza di questo tipo di iniziative ed ha espresso il plauso dell’intera comunità attività della giovane rotondellese, hanno fatto seguito gli interventi di Maria Cuccarese, assessore alle politiche culturali, di Elisa Acanfora, Docente di Storia dell’Arte all’Università di Basilicata, del presidente del Consiglio regionale Vincenzo Folino oltre ad una documentata relazione da parte dell’Autrice sulla ricerca realizzata, accompagnata dalla proiezione di diapositive. Un incontro che è diventato un appassionato discorso a più voci sul legame tra istituzioni, patrimonio artistico regionale ed opportunità di valorizzazione dell’operato delle nuove generazioni, dato non secondario se si pensa che la Basilicata è essenzialmente “laboratorio” di giovanissime intelligenze che –troppo spesso- dopo il periodo di “apprendistato in loco” sono costretti a trasferirsi altrove, aspetto questo che può essere letto anche come una opportunità di crescita professionale in un mondo sempre più globale dove le “distanze”, comprese quelle culturali, sono estremamente ridotte.
Per Maria Cuccarese, che ha coordinato l’incontro, “l’arte ed il patrimonio culturale in genere sono una risorsa importantissima per un territorio tanto più in grado di generare esternalità positive quanto più si è attenti alla sua tutela, conservazione e valorizzazione, non dimenticando che ancora prima della tutela c’è la scoperta”.
“Il lavoro di Italia Manolio -ha proseguito Cuccarese- ha sicuramente il merito di contribuire notevolmente alla ri/scoperta del patrimonio artistico lucano, in gran parte inesplorato ed in attesa di essere svelato nella sua complessità”
Per Elisa Acanfora, in Basilicata esiste un ricco patrimonio artistico-culturale sul quale è possibile lavorare con l’innesto dell’altro patrimonio, quello umano, fatto appunto di giovani competenze il cui percorso nasce all’interno di una Università giovane come quella di Potenza, elementi importanti che rappresentano i presupposti necessari ed indispensabili per costruire percorsi virtuosi e collaborazioni proficue.
Per Vincenzo Folino, la Regione Basilicata sta sviluppando da tempo politiche che hanno il merito di fare emergere, da una parte il lavoro di giovani ricercatori e studiosi, e dall’altra di contribuire -in modo rilevante- alla valorizzazione dell’ingente patrimonio culturale di cui la Basilicata dispone.
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