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Domenico Acerenza fuori per un soffio. Poi la dedica speciale: ''Sono qui grazie a mio padre'' |
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30/07/2021
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| ‘’L’ho sognata, ce l’ho messa tutta, ma queste sono le Olimpiadi ..è cosi… me ne vado fiero di aver nuotato il meglio che potevo. Grazie mille a tutti per i messaggi e per l’affetto..’’. Scrive così, Domenico Acerenza, dopo la splendida avventura a Tokyo che poco fa non lo ha visto qualificarsi per la finale dei 1500 stile libero per un soffio. Per lui nono tempo (quarto nella sua batteria con 14.53.84), ma Domenico ha confermato che le vittorie si costruiscono con sudore e consapevolezza. E gratitudine. ‘’C’è qualcuno che voglio ringraziare in maniera particolare- ha detto, intervistato da RaiSport- E’ mio padre, per tutto quello che ha fatto per me e perché è grazie a lui che sono qui’’. Il suo Angelo custode, di nome e di fatto. Come sua madre, del resto, e tutta la sua famiglia; quella di ‘’sangue’’ e quella di ‘’acqua’’, che lo ha visto crescere in vasca.
Papà Angelo è in viaggio per lavoro mentre Domenico gareggia ma, ovviamente, riesce a seguire la gara online, dallo smartphone. ‘’L’intervista non l’ho vista in diretta- ci dice- ma me l’hanno mandata subito dopo. Che dire? Domenico ci ha fatto vivere un sogno’’. E quando gli diciamo che la forza di Domenico è quella della famiglia che lo ha cresciuto, dice: ‘’ Io, da padre, ho fatto quello che fanno i padri e che ha fatto anche mia moglie: seguire sempre i nostri figli, tutti; aiutarli, supportarli senza condizionarli. Con Domenico il cielo con un dito lo abbiamo toccato già quando ci telefonò per dirci che sarebbe andato a Tokyo. E’ bellissimo’’.
Domenico l'Olimpiade l'ha sognata. E noi abbiamo sognato grazie a lui.
Mariapaola Vergallito
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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