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Sannazzaro: il segnale del destino

4/12/2016

Il cielo è lo stesso della prima visita, in questo insolito inizio di dicembre. E' di un azzurro quasi turchese, che rimanda a memorie manzoniane, sulla Lomellina, estremo lembo tra Lombardia e Piemonte, terra felice di rigogliose risaie, oggi destinato a diventare terreno di scontro tra agricoltura ed industria.
Torniamo a Sannazzaro dei Burgodi per vedere da vicino, toccare per mano sembra una parola grossa, quello che è successo dopo l'incendio della parte EST della Raffineria ENI, il drago che ha vomitato fiamme altissime, visibili fino a 60 chilometri di distanza, che hanno sparso, nella ricaduta sul territorio sottostante, altro inquinamento, come se non fosse bastato e non bastasse già quello di cui "godono" abbondantemente le popolazioni di questa terra, che da dolce, via via, si sta trasformando in amara.
Eccola lì, dal 1963 ,
la più grande raffineria d'Europa, voluta da Enrico Mattei, estesa per 320 ettari, che contengono al loro interno ben 170 serbatoi di stoccaggio, ad un solo chilometro dal centro abitato di questo paese che di difficile ha il nome, ma di accoglienza, generosità e laboriosità è intriso. La piazza è sempre lì, con il suo campanile, il tabaccaio, il fruttivendolo, un paio di esercizi commerciali e qualche bar dallo stampo antico, proprio da paese agricolo. Non è tanta affollata per via del coprifuoco, che ha consigliato di starsene in casa, al riparo del cattivo odore, ma soprattutto da eventuali detriti che potrebbero piovere dal cielo, inevitabilmente, come già era successo altre volte ed in modo particolare nel 2012.
Alle finestre chiuse, scorgiamo bambini che con il naso schiacciato sui vetri, osservano mesti la strada, il loro giornaliero luogo di svaghi e scorrerie, Oggi non sono andati nemmeno a scuola e la loro tristezza è pari a quella dei passanti, che continuano a guardare verso il nemico, che ancora qualche sbuffo lo mena nel cielo. C'è paura e la si legge nei volti rugosi o giovanili di chi se l'è vista davvero brutta, quando un boato sinistro ha scosso la loro tranquillità. "la raffineria brucia, poveri noi". Non è successo, per fortuna, un disastro con morti e feriti, ma i danni che l'Eni dovrà contare saranno ingenti.
Un capannello di gente discute con i responsabili del Comitato del NO alla discarica di amianto, la più grande d'Italia, che è stata già approvata e da collocarsi , pensate, a meno di cento metri, dal luogo dell'incendio del reattore della raffineria a sei zampe, alto 70 metri e costato un miliardo. Tiene banco la vicepresidentessa Sabrina Pastrello, che avevamo già incontrato al nostro primo viaggio e che ci accoglie con lo stesso calore di allora.
" Ha visto cosa è successo? Siamo stati anche fortunati che l'incendio abbia interessato solo un reattore, dove avviene la parte finale della lavorazione del prodotto finito, per ricavarne ancora benzina ed altro, con l'uso di idrogeno solforato, che è uno dei peggiori inquinanti ed è quello che potrebbe ricadere sulle nostre teste. Per fortuna, il buon Dio ci ha dato una mano con giornate più ventose del solito, per cui i fumi sono saliti molto più in alto e si sono dispersi su di un territorio più vasto e su altri paesi del circondario."
- L'ARPA certifica che i livelli di inquinamenti, dopo l'incendio, siano ben al di sotto del livello di guardia e che il pericolo è cessato. Non vi sentite, in un certo senso risollevati e più tranquilli?".
- Loro dicono così e dobbiamo accettare " le versioni ufficiali", di parte, alle quali non possiamo contrapporre nostre controdeduzioni. La gravità dell'accaduto l'hanno ben data le visite del presidente della Regione, Roberto Maroni, dell'Assessore regionale all'ambiente Claudia Terzi, del prefetto di Pavia Rosa Cesari, oltre che del presidente ENI Emma Marcegaglia. Potrebbe suonare come una presa in giro, visto che proprio la Regione ha votato la costruzione della mega discarica, nonostante le nostre proteste. Si immagini il disastro che poteva derivarne, solo se questa fosse stata già in attività a due passi dall'incendio. Ci sarebbe stato un avvelenamento di massa, con morti e malati cronici. Sembra che tutto questo non interessi più di tanto e la sensazione che noi abitanti abbiamo è proprio questa, anche se è spiacevole dirlo.
- In questa occasione, si è mossa bene anche l'Amministrazione Comunale, in pieno accordo con le parti sociali e con tutta la popolazione?
- Vero. Il sindaco Roberto Zucca ha immediatamente preso tutte le misure cautelative previste dal protocollo, oltre ad aver espresso con vigore le nostre preoccupazioni per il presente ed il futuro immediato e non si è accontentato del fatto che la raffineria fosse dichiarata sicura e di ultima generazione, almeno la parte EST. Ha convocato d'urgenza una riunione della "Commissione di Salvaguardia Ambientale", che interessa tutti gli altri paesi limitrofi, che vivono con la paura costante come noi di Sannazzaro. Ironia della sorte, proprio in questi giorni, si è tenuto qui un simposio sul tema " Essere costruttori di sicurezza", organizzato proprio dalla raffineria ENI. Quando si dice il caso.
-- Oltre al vostro Comitato, chi altri vi affianca in questa che si preannuncia come un lungo ed estenuate braccio di ferro con lo Stato?
- Non siamo soli, per fortuna. Questo episodio ha risvegliato parecchie coscienze dormienti ed ha fatto scendere in campo anche il Sindacato della raffineria, che, da sempre, preme per una maggiore salvaguardia della salute dei lavoratori e chiede con insistenza l'aumento di personale, per evitare turni di lavoro stressanti, che potrebbero indurre a commettere qualche errore fatale. Anche Legambiente si sta muovendo assai bene e come punto principale delle sue richieste, ha posto il rispetto rigoroso delle mai tramontate "Direttive Seveso", che, purtroppo, il più delle volte, rimangono lettera morta.
- In conclusione, Sannazzaro si ricompatta di fronte al pericolo comune, che è sempre dietro l'angolo. Cosa dire di più a chi ci governa e decide per noi, anche se il più delle volte, contro di noi?.
- C'è da ribadire , una volta ancora che Sannazzaro ha già dato e troppo e, pur volendo, non potrebbe dare quello che gli è stato tolto da tempo: la serenità, il suo territorio,la sua stessa vecchia vita. Sono beni perduti, ormai. Noi, comunque, con questo Comitato del NO, cercheremo di arginare la situazione, che solo gli stolti non riescono e vogliono vedere gravosa. E questo lo dico anche a nome di tutti gli altri centri, che in soli 4 kmq si vedono concentrati il peggio dell'industria chimica".
Dura ancora poco il sole ad illuminare il reattore non più fumante, ma distrutto. Ripassiamo a ritroso la piazza per tornare a Milano e, sorpresa, una bicicletta super nuova, forse già regalo di Natale, ci sorpassa sfiorandoci. Alla guida, felice e sorridente, un bel ragazzino che se ne va zigzagando,lontano dai vetri appannati di quella finestra.
Si vede che la vita, anche qui, a Sannazzaro dei Burgondi, ha voglia di continuare e in meglio.
Natale è per tutti.


Giovanni Labanca

 

 

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NEWS BREVI
1/12/2021 Ultimo lotto Bradanica, domani alle 11.30 l’apertura al traffico

Come annunciato nei giorni scorsi verrà aperto domani, 2 dicembre, l’ultimo lotto “La Martella” della strada Statale “Bradanica”.
L’apertura al traffico è in programma alle ore 11.30 al km 135 lato La Martella.
Sarà presente l’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Donatella Merra.

28/11/2021 Poste Italiane: estesi orari apertura di tre uffici postali lucani

Poste Italiane comunica che a partire lunedì 29 novembre, gli Uffici Postali di Matera 5, Melfi e Moliterno saranno interessati da un potenziamento degli orari di apertura al pubblico.
In particolare, gli uffici postali di Melfi e Moliterno (PZ) saranno aperti dal lunedì al venerdì, dalle ore 8:20 – 19:05, il sabato dalle ore 8:20 alle 12:35. Matera 5 osserverà l’orario di apertura su 6 giorni lavorativi. Lun/ven 08:20 – 13:45, sabato  08:20 – 12:45.
Questi interventi confermano la vicinanza di Poste Italiane al territorio e alle sue comunità e la volontà di continuare a garantire un sostegno concreto all’intero territorio nazionale. Anche durante la pandemia, infatti, Poste Italiane ha assicurato con continuità l’erogazione dei servizi essenziali per andare incontro alle esigenze della clientela, tutelando sempre la salute dei propri lavoratori e dei cittadini.
L’Azienda coglie l’occasione per rinnovare l’invito ai cittadini a recarsi negli Uffici Postali nel rispetto delle norme sanitarie e di distanziamento vigenti, utilizzando, quando possibile, gli oltre 8.000 ATM Postamat disponibili su tutto il territorio nazionale e i canali di accesso da remoto ai servizi come le App “Ufficio Postale”, “BancoPosta”, “Postepay” e il sito www.poste.it. 

15/11/2021 Obbligo di catene o pneumatici da neve

E’ stata emessa questa mattina e trasmessa alla Prefettura ed a tutte le Forze dell’ordine, l’ordinanza firmata dal Dirigente dell’Ufficio Viabilità e Trasporti della Provincia, l’ing. Antonio Mancusi, con la quale si fa obbligo:“A tutti i conducenti di veicoli a motore, che dal 01 Dicembre 2021 fino al 31 Marzo 2022 transitano sulla rete viaria di competenza di questa Provincia di Potenza, di essere muniti di pneumatici invernali (da neve) conformi alle disposizioni della direttiva comunitaria 92/33 CEE recepita dal Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti 30/03/1994 e s.m.i. o a quelle dei Regolamenti in materia, ovvero di avere a bordo catene o altri mezzi antisdrucciolevoli omologati ed idonei ad essere prontamente utilizzati, ove necessario, sui veicoli sopraindicati.

Tale obbligo ha validità, anche al di fuori del pericolo previsto in concomitanza al verificarsi di precipitazioni nevose o formazione di ghiaccio”.





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