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Silvana Arbia: 'non restituirò la Legion d'Honneur. Ecco perché'

15/12/2020

Non restituirò la Legion d'Honneur, perché contrariamente allo stato italiano, la Francia conferendomi questa onorificienza, ha onorato e riconosciuto il valore del mio duro lavoro prima al Tribunale penale internazionale per il Ruanda e poi alla Corte penale internazionale per la giustizia penale internazionale!
Sono grata alla Francia per aver espresso un riconoscimento, a me, che senza mai chiedere raccomandazioni e o appoggi al governo italiano, ho concquistato da sola posizioni a livello internazionale che pensavo impossibili e irrangiungibili in un mondo in gran parte corrotto e corruttibile.
Che Al Sisi abbia ricevuto simile onorificienza non sminuisce il valore di quanto é accaduto a me, per merito dell'attenzione della Francia, mentre nel mio paese, che ho servito per decenni come magistrato, rientrando in Italia, dopo anni di lavoro internazionale a livello apicale, sono stata rispedita allo stesso posto che ricoprivo prima di lasciare gli uffici giudiziari nazionali. Nessuna autorità nazionale mi ha ringraziato né ha pensato di utilizzare la mia esperienza a beneficio del nostro paese.
Grazie alla Francia, sperando di non essere costretta a chiedere a questo paese la cittadinanza, se nella mia amata patria, il popolo non si accorge della continua presa in giro, dell'ipocrisia e dello sfruttamento che una classe politica egoista, classista e antidemocratica usa per mantenere il potere.
In un contesto come quello attuale, in cui la serietà e la credibilità dell'Italia sono in questione, per l'insipienza, l'incompetenza e l'indifferenza di personaggi in vista verso i problemi gravi del popolo italiano,
restituire la
La Legion d'Honneur, é come sparare l'ultima cartuccia mediatica, da parte di persone d'ancien régime, non per età ma per maniera di fare politica e di rimettersi in primo piano.
La pubblicità certamente serve, specialmente oggi in cui apparire in TV, essere intervistati da giornalisti di grido, farsi plasmare come monumenti e VIP non é consentito a chiunque, bisogna avere amici, intrecciare relazioni ed entarre nei circoli di potere!
Dopo che l'Italia, intendo le autorità in carica, Ministro Esteri e Ministro Giustizia, hanno miseramente condotto l'affare Regeni con l'Egitto, alcuni insigniti di questa importante onoreficienza si mostrano e scelgono il gesto plateale ( liberi di farlo) per riprendersi il primo piano. Non ho visto questi "giganti" sollevarsi per chiedere le dimissioni di ministri incompetenti e incapaci di ottenere la verità e la giustizia per l'atroce vicenda di Giulio Regeni, un giovane torturato e barbaramente ucciso in Egitto, su cui tutti esigiamo verità, giustizia e riparazione!!
Tutti gli elementi esistevano sin dal primo momento per ritenere che non si trattasse di delitto commesso da qualche folle o da qualche criminale agente privatamente. Ma nulla di serio é stato fatto dal governo italiano!
Se restituire la Legion d'Honneur servisse a questo scopo tutti gli insigniti dovrebbero farlo.
Purtoppo non é questa la via per conoscere quanto accaduto a Giulio Regeni, perché, e perché lo stato di cui egli é nazionale non ha messo in atto tutte le azioni politiche, diplomatiche necessarie per farsi rispettare e far rispettare i suoi cittadini, tutelarne il diritto alla verità e alla giustizia, rendere onore alla memoria di Giulio Regeni.
Ma se gli insigniti, quelli che hanno il potere, non hanno il coraggio di esigere a gran voce dal nostro governo e da quello egiziano una vera ed efficace ricostruzione della verità , la punizione dei colpevoli e la raparazione delle vittime, allora vuol dire che loro amano solo se stessi!

Silvana Arbia
Magistrato, già cancelliere della Corte penale internazionale



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