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La voce della Politica
Scuole chiuse: lettera dei genitori di Maratea alla Ministra |
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16/11/2020 | Gentile Ministra Azzolina,
a scriverLe è un gruppo di genitori di un minuscolo paese del Meridione d’Italia, Maratea (Pz), come ce ne sono tanti, e tutti che scattano più o meno la stessa fotografia: pochi contagi, nessuno nelle scuole e/o tra gli alunni (scuole primarie e dell’infanzia quantomeno), bambini estremamente responsabili e Governatori di Regione incapaci di far valere le specificità del loro territorio.
Eh sì perché, le chiediamo, nell’ottica di un risparmio reale della macchina pubblica, perché mantenere organi che sono incapaci di un valore aggiunto a livello amministrativo? Un paese in cui ci sono 12 positivi su 4.995 abitanti (bollettino del 15 novembre 2020) nel quale i bambini si distinguono per l’osservanza diligente di tutte le misure di contrasto alla diffusione del contagio, perché deve essere alla stregua di altri in cui le scuole sono focolai? Cosa dobbiamo dire ai nostri bambini? Che siamo stati incapaci di difenderli, prima di tutto dall’approssimazione di chi non ha voluto circostanziare i suoi interventi?
A questo punto, non essendo capaci di fare la differenza sul territorio, di essere un occhio periferico del Governo centrale aboliamo comuni e regioni e lasciamo che tutto passi e si muova da Roma. E’ più coerente.
Ministra, la prego di perdonare il tono concitato, ma siamo rammaricati ed abbiamo la rabbia della delusione dei nostri bambini ai quali abbiamo dovuto comunicare che da domani restano a casa.
Abbiamo anche l’amarezza di chi deve leggere commenti fuori luogo su Facebook, in cui oggi, addirittura, si pongono le classifiche di gradimento rispetto alle quali una vera mamma è colei che vuole i suoi figli a casa e non a scuola.
Chiediamo che le scuole vengano aperte o chiuse solo in funzione dei reali contagi presenti in esse e/o nel personale scolastico (dall’autista del pulmino al collaboratore scolastico, passando per insegnanti e Dirigenti) e non tout court sulla scorta di un rischio non derivante peraltro dalla scuola stessa.
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