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La voce della Politica
| Elezioni Potenza. Andretta: 'Non vogliamo una città razzista ed esclusiva' |
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21/05/2019 |  “Citare la Madonna per una chiamata alle armi contro un nemico non ben identificato e giocare sulla paura è davvero un comportamento inaccettabile. Vorremmo sapere come Mario Guarente e la destra salviniana che si candida a guidare il capoluogo di Regione, si qualifica di fronte a questo scempio etico e morale”.
È quanto afferma Bianca Andretta, candidata sindaca del centrosinistra alle prossime elezioni Amministrative al Comune di Potenza.
“Non possiamo accettare silenziosamente questi attacchi e chiamiamo ad unità tutto il mondo cattolico per arginare questa deriva etica e morale. Nel nostro programma elettorale per la città di Potenza abbiamo messo al centro alcuni dei valori principali a cui, secondo noi, una comunità responsabile e proiettata alla costruzione di un futuro necessario, deve ispirarsi: accoglienza, inclusione, partecipazione, rigenerazione delle relazioni umane”, ha aggiunto la candidata.
“Facciamo nostra la posizione della Consulta Regionale delle Aggregazioni Laicali di Basilicata nello stigmatizzare duramente la strumentalizzazione esplicita e sfacciata di simboli e testi cristiani operata dal ministro dell’interno Salvini nel corso del comizio di Milano. Così come condividiamo a pieno l’affermazione che brandire rosari e immagini sacre in funzione politica, in una sorta di crociata fuori luogo, offende non solo i cristiani ma anche la larga maggioranza di non credenti ma rispettosi e pensosi della portata anche civile ed universale della fede in Cristo”.
“In questi giorni - continua Andretta - sta andando in scienza l'ennesimo esempio di strumentalizzazione religiosa per giustificare la violazione sistematica nel nostro Paese dei diritti umani. Mentre il capopopolo della Lega e i suoi adepti territoriali restano allineati su una lettura distorta del Vangelo, respingendo un'altra nave carica di vite umane e le Nazioni Unite ci condannavano per il decreto sicurezza".
“Non vogliamo una città razzista ed esclusiva, non vogliamo una comunità resistente ma resiliente e pronta ad arricchirsi della diversità quale valore irrinunciabile, specialmente se si guarda a Potenza come capoluogo di una Regione che può e deve costituire il nuovo centro di un sistema euromediterraneo”.
"Non nominare il nome di Dio invano per i propri scopi, è un comandamento a cui non ci possiamo esimere di assoggettarci, specialmente in una competizione elettorale in cui al centro devono essere messe le persone ed il loro coraggio e non la paura”, ha concluso la candidata sindaca.
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