In migliaia in piazza a Milano per sostenere Gratteri e tutti i magistrati che lottano contro le mafie. Sono oltre 130 le organizzazioni della società civile e i sindacati che, in poche settimane, si sono aggregate per la manifestazione nazionale. “La scoperta di un progetto di attentato nei confronti del Procuratore della Dda di Catanzaro, a inizio maggio, ci ha spinto ad agire – sottolineano i rappresentanti degli enti promotori - Trent’anni dopo le stragi di Palermo - continuano – abbiamo sentito l’esigenza di scendere in piazza il giorno prima, come scorta civica, per dire alla ‘ndrangheta e alle massonerie deviate che quella stagione è finita, fa parte di altri tempi, e che l’Italia non tollererà che qualcuno la evochi di nuovo. Diversamente, la risposta della società civile sarà durissima"
Tanti anche gli artisti e gli intellettuali, scrittori e giornalisti che hanno aderito all’iniziativa e si sono fatti sponsor dell’evento con videomessaggi a sostegno del procuratore Gratteri. Tra questi Pif, Marco Paolini, Albano, Michele Placido, Luca Zingaretti, Giovanni Minoli, Maurizio De Giovanni, Angela Iantosca, Padre Maurizio Patriciello, Antonio Stornaiolo, Rita Pelusio, Gianluigi Nuzzi. E poi Annalisa Insardà, Luca Barbarossa, Peppino Mazzotta, Valentina Petrini, Antonio Stornaiolo, Paolo di Giannantonio, Ficarra e Picone.
Almeno tre segnalazioni. È questo il numero di minacce indirizzate al procuratore capo della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, che la procura di Salerno intercetta ogni mese. La procura salernitana, nel corso dell’analisi del progetto di attentato che nei mesi scorsi l’Fbi ha segnalato ai servizi segreti italiani, ha scoperto che quello non era un episodio isolato. Sono decine e decine le segnalazioni che comprendono diverse intercettazioni telefoniche e ambientali in cui indagati per mafia sparlano facendo riferimento al procuratore Gratteri. Alcune di queste vengono reputate “ordinarie”, tenuto conto dell’alto livello di indagini che il procuratore conduce, altre invece più “concrete”. Tra queste vi sono alcune segnalazioni secondo cui la ‘Ndrangheta sta aspettando solo il momento giusto per colpire.