Sono coinvolti anche sette lucani nel blitz dei carabinieri contro il gioco illegale. Dalle prime ore di questa mattina, nelle province di Salerno, Ascoli Piceno, Agrigento, Avellino, Brindisi, Caserta, Catanzaro, Latina, Lecce, L'Aquila, Messina, Napoli, Potenza, Ravenna, Roma, Varese
e diversi stati esteri, in particolare Panama, Romania e Malta, militari del Comando provinciale, supportati da quelli dei reparti territorialmente competenti e dai collaterali organismi di polizia stranieri, hanno eseguito un provvedimento cautelare emesso dal GIP del locale Tribunale su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno. In tutto, 33 le misure cautelari disposte
per un attività riconducibile a vari clan della mala, che si stima abbiamo generato un volume d’affari pari a 5 circa miliardi di euro.
Secondo le accuse i lucani avrebbero avuto un ruolo di primo piano, tra questi, colui che è ritenuto il fondatore dell’organizzazione di scommesse “Dollaro”, ed altri che avrebbero contribuito attraverso la creazione e installazione di una piattaforma informatica, totem e programmi. Dalla Romania, un potentino avrebbe gestito il supporto ai giocatori con un team che si sarebbe occupato di risolvere i problemi tecnici. Ma non mancano i lucani coinvolti che avrebbero avuto incarichi di natura contabile e organizzativa. C’è anche un uomo arrestato di recente dalla DDA di Potenza durante un’operazione contro il clan Martorano e una donna, sempre di Potenza, indagata per ricettazione.