Con un incontro on-line organizzato da SOS Imprese, alla presenza del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, è stato presentato ‘Sauna, un sindacalista onesto e coraggioso’, libro scritto da Mattia Maestri sulle circostanze e sul contesto nel quale è stato ucciso il sindacalista originario di Lavello.
“Il lavoro - spiega l’autore - non nasce per sostituirsi alla magistratura nella ricerca della verità, ma vogliamo individuare i network criminali attivi nel milanese negli anni ‘90 e quale fosso lo sfondo che ha portato all’omicidio. I clan criminali avevano individuato il settore ortofrutticolo per i propri traffici e Corsico e Buccinasco erano particolarmente permeabili alle infiltrazioni della ‘ndrangheta. Sanua compiva un incessante lavoro di vigilanza e, secondo un fonte anonima, all’epoca mai verificata, voleva denunciare questi traffici”.
Sanua fu ucciso il 4 febbraio del 1995 con due colpi di lupara a Corsico - Comune dell’hinterland milanese, in cui la Sala Consiliare è stata intitolata alla sua memoria - ed era noto anche per il suo impegno contro l’usura e il racket delle estorsioni ma il suo omicidio, riconosciuto di stampo mafioso, è tuttora senza un colpevole.
Un suo profilo è stato tracciato dalla ministra Lamorgese, che ha ricordato la sua denuncia “di un sistema di welfare parallelo” soffermandosi sulla necessità di concentrarsi “sulla lotta all’usura” e sulla condizioni di “accesso al credito”. L’inquilina del Viminale ha anche rammentato la necessità “di agire tutti insieme affinché le vittime di usura ed estorsione non restino isolate come avvenuto con Pietro Sanua” ed ha parlato dell’idea “di un gruppo formato da esperti per aggiornare il quadro normativo vigente sul finanziamento alle famiglie ed alle imprese”.
Era presente anche il sindaco di Lavello Sabino Altobello, che ha proposto di presentare il libro anche nelle scuole ed ha anticipato un’iniziativa della sua Amministrazione, per prevenire racket ed usura.
“Pietro Sanua è stato un uomo semplicemente perbene - ha affermato Altobello - propongo che il libro venga presentato a Lavello a settembre, nel giorno dell’apertura del prossimo anno scolastico nell’aula magna del liceo classico. Bisogna coinvolgere le scuole per arginare la povertà educativa. A breve approveremo un fondo di sostegno alle piccole e micro imprese locali di 150 mila euro, in quanto non dobbiamo solo ascoltare queste persone ma bisogna mettere in campo misure immediate, e semplificate, di sostegno. Anche per far capire che ci siamo”.
L’incontro è stato moderato da Luigi Cuomo, presidente di SOS Impresa e sono intervenuti anche Giovanna Cagliostro, già prefetto di Potenza e Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura; Nando Dalla Chiesa, presidente dell’Osservatorio sulla criminalità organizzata; Eleonora Montani, docente all’Università Bocconi di Milano; Alessandra Dolci, procuratore antimafia di Milano e Lorenzo Sanua, figlio di Pietro.
“Il libro - ha osservato Sanua - racconta una verità storica che viene restituita non solo a me, ma a tutto il Paese. Non so se un giorno mio padre riceverà anche quella giudiziaria, ma perlomeno so che si è creato un contesto, come non accade 26 anni fa, per dei fatti tutti veri ma di cui prima non si poteva parlare. Mio padre poteva spaventare per la sua semplicità e modo di fare che lo portava a parlare con tutti e, per questo, era rimasto solo”.
Molto profonde le parole di Alessandra Dolci, procuratore antimafia di Milano, che si è scusata con la famiglia Sanua.
“Come magistrato porgo le mie scuse a Lorenzo e alla madre - ha affermato - perché, all’epoca, questa vicenda meritava un’attenzione diversa. Forse si era troppo concentrati su mani pulite o si pensava che la criminalità organizzata nel milanese fosse stata sconfitta, senza capire come alcuni settori dell’economia fossero stati infiltrati. Questo delitto è stato commesso senza dubbio con il nullaosta dei vertici di Corsico. Ed è assolutamente pacifico che si sia trattato di un omicidio di tipo mafioso in un settore pesantemente infiltrato, allora come oggi, e Pietro Sanua è andato incontro alla morte poiché voleva far rispettare le regole. Non so riusciremo ad ottenere giustizia, ma faremo tutto il possibile nonostante le difficoltà di ripercorrere una vicenda, che riguarda un uomo solo rimasto isolato, avvenuta così lontano nel tempo”.
L’incontro si è concluso con le parole del Commissario straordinario antiracket e antiusura, Giovanna Cagliostro.
“Non è vero - ha evidenziato l’ex prefetto di Potenza - che fenomeni di usura ed estorsione appartengano solamente al Mezzogiorno. Tramite l’associazionismo Pietro Sanua parlava anche per tutti quegli imprenditori che erano sottomessi. Sappiamo bene della ritrosia a denunciare da parte delle vittime di racket e usura, ma noi dobbiamo aiutarli non lasciandoli soli. Per combattere questi fenomeni è necessario fare rete a tutti i livelli, anche con il sostegno delle associazioni antiracket ed usura, che ringrazio per il loro impegno sul territorio. Tuttavia, lo Stato deve dare risposte immediate a coloro che decidono di denunciare magari accorciando i tempi istruttori. Questo libro ha ricordato a tutti noi che la dignità è un valore importante, da salvaguardare”.
Gianfranco Aurilio
Lasiritide.it