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Senise: fronte comune delle associazioni contro la droga |
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26/11/2020 |
| Una ventina di associazioni di Senise hanno inviato una lettera-appello al Comune e all'Azienda sanitaria per sollecitare azioni rispetto al fenomeno dello spaccio e del consumo di sostanze stupefacenti. La lettera aperta che state leggendo, a firma delle associazioni coinvolte in attività culturali, sportive, ambientali, sociali nel territorio di Senise, intende porre l'attenzione delle istituzioni, degli enti e della cittadinanza tutta sul problema dell'uso di droghe pesanti, e di invitare gli stessi ad attuare più incisivi provvedimenti per arginare, contrastare e prevenire questo triste fenomeno sociale che attanaglia il nostro territorio da anni, la cui portata è purtroppo solo in parte raccontata dalle tante operazioni di indagine e di repressione portate avanti dalle forze dell’ordine. L’entità della presenza di questa terribile piaga, che purtroppo riguarda da vicino anche i minorenni, ci si è presentata davanti con tutta la sua brutalità in un giorno d’estate, quando in uno dei locali adibiti a magazzino del centro storico, di cui uno dei nostri familiari è proprietario, abbiamo rinvenuto una vera e propria postazione usata per consumare sostanze stupefacenti. Questo ‘’bagno di realtà’’, che molti di noi vivono quotidianamente perché si occupano, per volontariato, di aiutare chi è coinvolto in queste vicende, ci ha portati ad agire concretamente. Ed una delle azioni che riteniamo doverose fare è unirci in un appello unanime al mondo istituzionale per avanzare alcune importanti richieste atte prima di tutto alla prevenzione. Chiediamo pertanto di verificare con urgenza la possibilità: - di installare sportelli di ascolto nelle scuole e al di fuori di esse con la presenza di figure professionali che possano dare supporto ai ragazzi e istruire le famiglie circa i segnali da individuare e i comportamenti da assumere nel caso di uso di droghe pesanti da parte dei figli; - di creare un SerT nell'area del Senisese al fine di poter dedicare cure e assistenza a chi ne avesse bisogno, senza dover necessariamente ricorrere ai servizi presenti in altre aree non sempre facilmente accessibili della regione. Con la presente lettera, invitiamo fortemente le istituzioni ad agire e la popolazione a prendere coscienza del fenomeno in atto ormai da anni.
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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