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Licenziato e accusato di aver trattenuto somme di denaro: agente Siae assolto |
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20/10/2020 |
| Era stato accusato di aver tenuto per sé la somma di 574,88 euro che, in qualità di mandatario per la circoscrizione Senise-Moliterno, avrebbe dovuto versare alla Siae per 4 diverse quietanze relative agli anni 2012 e 2013. Per questo la Società Italiana Autori ed Editori non solo lo aveva sollevato dall’incarico, ma l’uomo era stato anche rinviato a giudizio.
Nello scorso mese di giugno, però, dopo un iter durato due anni dalla prima udienza, difeso dagli avvocati Oliviero De Carolis Villars e Rocco Vincenzo Virgallita dello Studio Rosati, La Commara & Partners del Foro di Roma, è stato assolto con formula piena. Le motivazioni della sentenza del Tribunale di Lagonegro sono state depositate pochi giorni fa. Il Tribunale ha ritenuto che gli esiti dell’istruzione dibattimentale svolta non consentano di affermare oltre ogni ragionevole dubbio la sussistenza del reato.
L’uomo era stato denunciato, nella sostanza, con l’accusa di aver dato luogo ad una gestione arbitraria degli adempimenti amministrativi e contabili della circoscrizione della quale aveva competenza e che, in 4 diverse occasioni, si sarebbe riscontrata una differenza contabile per un importo totale di quasi 600 euro, come spiegato prima (che, paragonato, a quanto versato in oltre 12 anni di attività da parte dell’uomo corrisponde allo 0,01%) .
In fase dibattimentale l’imputato aveva spiegato nei dettagli il funzionamento in automatico e non manuale del sistema (centralizzato) di emissione e stampa delle autorizzazioni da dare ai singoli esercenti (e quindi l’impossibilità di manomettere manualmente i dati e gli importi) evidenziando come ci fossero diverse segnalazioni sul malfunzionamento dello stesso sistema che, però, nei controlli ispettivi che avevano portato alla denuncia non erano state prese in considerazione o controllate.
Alla fine di un intricato iter processuale, non è stato possibile dimostrare una ‘’consapevole e deliberata alterazione o falsa indicazione ascrivibile all’imputato’’ che fosse orientata ‘’all’indebita appropriazione di somme’’ di cui l’uomo aveva la materiale disponibilità in ragione dell’incarico svolto.
Insomma : non vi sono prove che il reato sia stato commesso; non c’è nessuno, tra i presunti esercenti che avrebbero pagato, secondo l’accusa, più del dovuto, qualcuno che abbia richiesto ‘’la punizione del colpevole’’ ; infine, il sistema informatico contabile in dotazione alla rete territoriale della Siae collegato ad un server centralizzato e collegato con la sede centrale a Roma non potesse essere manomesso manualmente.
Mariapaola Vergallito
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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