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Lauria: lettera aperta della famiglia di Raffaele Ielpo |
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21/01/2020 |
| La Famiglia di Raffaele Ielpo, l’operaio specializzato morto a Milano lunedì 13 gennaio mentre lavorava alla realizzazione della nuova linea metropolitana, ha inviato una lettera aperta ai colleghi della redazione di Ivl24 che pubblichiamo integralmente.
Milano, 13 gennaio 2020, una data da cancellare per chi, come noi, ha conosciuto e vissuto Ielpo Raffaele detto (Gazza), ma nello stesso tempo un dì da ricordare affinché eventi tragici di questo genere non accadano mai più.
E già, perché Raffaele come tanti cittadini emigrati e non, stava svolgendo il suo lavoro, di cui andava orgoglioso e fiero. A nome di tutta la famiglia esprimiamo il nostro vivo ringraziamento per la vicinanza e straordinaria partecipazione in primis di tutti i nostri concittadini e non, al nostro Parroco Don Vincenzo, al Comune di Milano nella persona del Sindaco Sala e dei suoi collaboratori, ai suoi superiori, ai suoi colleghi di lavoro, alle forze dell’ordine e agli addetti al primo soccorso.
Non c’è niente di più triste che cadere in una notte di fatica senza vedere l’alba. A malincuore, non solo noi interessati in prima persona, ma anche buona parte della comunità ha espresso stupore per il fatto che durante la celebrazione della Santa Messa con la quale si è reso omaggio alla salma, l’amministrazione non abbia speso una sola parola di conforto e/o vicinanza o di preghiera al loro concittadino. Non andava fatto niente di straordinario, bastava dire: ‘’esprimiamo il nostro dolore e vicinanza alla famiglia per la perdita di un figlio della nostra terra che stava svolgendo il proprio lavoro, lontano dalla famiglia, con enormi sacrifici ma comunque e sempre legato alle sue radici.’’
Era chiedere troppo? Forse no, se pensiamo che una città metropolitana qual è Milano ha accolto un figlio del sud, con tutto il rispetto che è dovuto ad un essere umano caduto in circostanze tragiche, nell’espletamento tra l’altro di un’opera pubblica di straordinaria importanza. Non dovrebbero esistere nel 2020 cittadini di serie A e cittadini di serie B. Come diceva Totò: “le differenze lasciamole ai vivi, noi siamo seri, apparteniamo alla morte.’’
Dopo aver appreso del contenuto della lettera abbiamo contattato per una replica il sindaco di Lauria Angelo Lamboglia, che ci ha informati dell’intenzione dell’Amministrazione Comunale di rispondere attraverso un comunicato.
"A seguito della polemica sorta in occasione della tragica scomparsa del nostro concittadino Raffaele Ielpo - ha postato via social Lamboglia -, apprezzato lavoratore e stimato lauriota, si ritiene doveroso evidenziare che l’Amministrazione Comunale, Sindaco e Giunta, hanno partecipato rappresentando l’Istituzione, nelle forme dovute ed ossequiose della triste circostanza, pur non essendo stati coinvolti dall’organizzazione del rito funebre; ciò non sminuisce la portata della tragedia e del dolore che trasversalmente ha colpito tutti i laurioti.
Si ritiene doveroso precisare, per chiarire definitivamente e mettere la parola fine a sterili polemiche che offendono il senso comune dell’intera collettività e la sua capacità di unirsi nel dolore, che tutte le tragedie di cui la comunità lauriota è vittima, vengono ossequiate nel rispetto delle forme dettate dall’Istituzione". |
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
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