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Bonifica, riparte la contestazione

14/10/2019



“Un tavolo tecnico aperto a tutti i soggetti, istituzionali, di categoria e liberi agricoltori, che risolva definitivamente la questione delle cartelle del Consorzio di Bonifica”. Lo chiede, da agricoltore, Giuseppe Corrado, una delle voci più critiche nel panorama dell’agricoltura lucana, in particolare del metapontino e dell’area sud. Corrado chiede con forza che il mondo politico si faccia definitivamente carico del problema e lo risolva. “Sono arrivate di nuovo le cartelle- dice Corrado- e da un punto di vista politico non si muove nulla, anche in barba ad una sentenza della Corte Costituzionale (la numero 188 del 2018) che, in merito alle vicende della vicina Calabria, aveva di fatto sancito “ l’illegittimità costituzionale dell’art. 23, comma 1, lettera a), della legge della Regione Calabria 23 luglio 2003, n. 11 nella parte in cui prevede che il contributo consortile di bonifica, quanto alle spese afferenti il conseguimento dei fini istituzionali dei Consorzi, è dovuto indipendentemente dal beneficio fondiario» invece che «in presenza del beneficio’’. In altri termini vuol dire, come spiega StudioCataldi.it che ‘’le legislazioni regionali dunque non possono mai disancorare il tributo dal beneficio e, di conseguenza, gli Enti Consortili non possono mai richiedere il contributo esclusivamente perché all'interno dell'area di bonifica’’.
“La Corte- dice Corrado- ha stabilito, di fatto, che i benefici, se dovuti, devono essere diretti e precisi; il Consorzio si trova tra l'incudine ed il martello perché se non viene trovata una soluzione che deve essere necessariamente politica, in attesa di quella giudiziaria, deve procedere alla riscossione. Comunque si avvale con forza della convinzione di aver costruito gli impianti irrigui ma, in molti casi, il Consorzio negli anni passati ha sì costruito gli impianti irrigui ma come ente appaltante con fondi non suoi ma in gran parte con la ex Cassa del Mezzogiorno. Il Consorzio ne gestisce invece la manutenzione che, se fatta con soldi propri, va suddivisa tra gli utenti in modo analitico proprio come i condomini delle abitazioni”. Insomma, un po’ quello che ha sancito la Corte Costituzionale con una sentenza che molti definiscono ‘storica’, anche se poco ascoltata.
“La Regione- continua- se vuole bene agli agricoltori può e deve tentare una soluzione politica ,accollandosi l'onere contributivo. A tutto questo si aggiunge lo stucchevole silenzio di gran parte dei sindacati agricoli”.

MpVerg



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