|
Serie D g/H: Real Metapontino, al “Miramare” con fiducia |
---|
5/02/2014
|
| Anche il Real Metapontino sarà impegnato nella difficile trasferta in terra di puglia. Per i ragazzi di mister Catalano c’è la trasferta con il Manfredonia, alle ore 16,30, sul sintetico del Miramare, che dovranno affrontare con la massima concentrazione se vogliono sperare in un risultato positivo. Attualmente, gli ionici, non navigano in acque tranquille. Il pareggio con il Real Vico, non è bastato a far abbandonare l’ultima posizione in classifica e, pertanto, necessita una forte reazione per tentare di rimediare a una situazione che appare già compromessa. Per onor di cronaca c’è da dire che la squadra ionica, in questo inizio del nuovo anno, ha incontrato squadre di alta classifica come il Marcianise e il Francavilla che viaggiano a una media sorprendente. In società e tra i giocatori serpeggia un sano ottimismo e sono tutti fiduciosi in una rapida ripresa come lo riferisce, dalle pagine della gazzetta, il difensore Cati: “ Speriamo innanzitutto che il vento inizi a girare anche a nostro favore perché, negli ultimi tempi, sono stati davvero troppi gli episodi sfortunati. Ciò premesso, è ovvio che la squadra voglia a tutti i costi, la salvezza e, in tal senso, è consapevole che bisogna assolutamente tornare a fare punti. Dopo questa pausa ci siamo riposati abbastanza e siamo pronti per tornare a duellare, si spera da vincitori”. In casa pugliese proseguono gli allenamenti in vista dell’incontro contro i lucani. Al gruppo si è aggregato anche il neo acquisto Ludovico Palumbo, terzino classe 1995, proveniente dal Catania. L’allenatore dei pugliesi, non nasconde la preoccupazione per questo incontro e ribadisce che: “Il cammino del Manfredonia non è stato facile. All’inizio del campionato avevamo costruito una rosa, ora l’abbiamo ridisegnata, per i calciatori andati via e i nuovi arrivati. L’obiettivo da raggiungere è la salvezza. Sono fiducioso".
vt.
|
CRONACA
SPORT
|
Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
|