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Mister Arleo arriva al Villa d'Agri |
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23/10/2013
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| Qualche tifoso lo definisce il “Papa” degli allenatori lucani. Fatto sta che nel presente di mister Pasquale Arleo c’è una sfida difficile e avvincente: riportare il Villa d’Agri Calcio, neo promossa nel campionato di Eccellenza lucana, tra le squadre più competitive dopo un campionato di Promozione ai limiti della perfezione, e un avvio di Eccellenza non proprio secondo le aspettative. Mister Arleo subentra, così, a Mister Cicchetti nella settima giornata di andata di un campionato in cui la compagine valligiana ha racimolato appena 3 punti ed è, davanti a Rionero e Aurora marconia, fanalino di coda della classifica. Arleo sembra, così, l’allenatore giusto non solo per preparazione ma, soprattutto, perché conosce molto bene un campionato dove gioca anche il “suo” Moliterno. Era arrivato, ricordiamolo, sulla panchina della Polisportiva moliternese dopo le controverse vicende potentine e dopo un intero anno di sosta: nel campionato 2011-2012 ritorna in Eccellenza al Moliterno al posto di Montenegro e viene riconfermato l’anno chiudendo il campionato con 40 punti. Non è stato facile il suo esordio, domenica scorsa, con il Villa d’Agri battuto in trasferta per 2 reti a 0 a casa del Pomarico; e ancora meno facile sarà la “seconda”, perché i valligiani ospiteranno in casa il Viggiano. Pasquale Arleo, andando a ritroso, prima della sosta aveva allenato il Pisticci in serie D; prima ancora aveva ottenuto importanti risultati vincendo i play-off di C2 con il Potenza nel campionato 2006-2007; l’anno dopo, esonerato prima e poi rientrato, si dimise in seguito alle vicende ormai note che interessarono la società.
Mariapaola Vergallito
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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