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| De Gasperi Volley, Di Ciommo: 'In squadra subito grande affiatamento' |
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7/09/2013
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|  Si è aggregata alla nuova formazione con una settimana di ritardo, ma per la giovane centrale della De Gasperi, Iole Di Ciommo, integrarsi nel gruppo già alle prese con la preparazione atletica non è stato affatto un problema. La diciottenne ha esordito in B2 l’anno scorso e ha affrontato con grande maturità tutte le difficoltà della passata stagione dimostrando il suo temperamento d’acciaio.
“Quest’anno sicuramente sarà più semplice partire dopo l’esperienza maturata in precedenza con giocatrici che avevano così tanta esperienza più di me - dice compiaciuta - Anche in questa nuova formazione si respira già grande affiatamento e un clima sereno che aiuta a costruire un buon gruppo. Stiamo portando avanti una preparazione scrupolosa, mirata e studiata un base alle esigenze e alle caratteristiche di ognuna di noi. Sono felice di poter affiancare ancora una volta atlete di grande caratura da cui poter imparare. Ma quest’anno non sarà la pià giovane del roster”.
A farle buona compagnia, infatti, ci sarà Angela Giorgio, palleggiatrice appena quattordicenne approdata in B2 dal vivaio della De Gasperi. Dopo il successo della formazione Under 13 che nella stagione passata ha conquistato il campionato provinciale, la società punta sempre più sulle giovani atlete dimostrando la grande attenzione da sempre riservata al settore giovanile. Un impegno ripagato da ottimi risultati in campo, dall’aumento delle adesioni anno dopo anno e da progetti di ampio respiro volti a coinvolgere le famiglie, come confermava appena qualche giorno fa il responsabile tecnico del settore giovanile, Aldo Pietrafesa.
Alle due giovani promesse del volley quest’anno poi si affiancherà anche la diciannovenne schiacciatrice Livia Di Camillo, appena riconfermata nella rosa.
Foto: IOLE DI CIOMMO, CENTRALE DELLA DE GASPERI VOLLEY
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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