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Simone Zaza: ‘sì alla Juventus’ |
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24/06/2013
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| Simone Zaza, il talento lucano di Policoro, di proprietà della Sampdoria con cui andrà in scadenza nel giugno 2014, sembrerebbe aver deciso di continuare all’insegna del bianconero pronto a compiere il grande salto, sbarcando nell’élite del calcio italiano. La Juventus, grazie a una manovra ben impostata da Marotta-Paratici nel mese di maggio, è riuscita a bruciare la concorrenza di Milan e Napoli, trovando un’intesa di massima con Christian Maifredi, procuratore del ragazzo cresciuto nelle giovanili del Bernalda. Le voci di mercato parlano che la Juventus avrebbe voluto rilevare l’intero cartellino dai liguri per poi lasciarlo un’annata a Genova, ma i rapporti tra il centravanti e i blucerchiati non sono idilliaci e, per questo motivo, i bianconeri avrebbero pensato al Sassuolo che ha già dato la massima disponibilità ad accogliere questo talento, ritenuto anche dal tecnico dei neroverdi, Eusebio Di Francesco, con una grande prospettiva su cui fare affidamento. Zaza dunque andrebbe ai bianconeri per 4 milioni e alla società di Garrone arriverebbe la metà di Immobile o Gabbiadini che valgono all’incirca il doppio. Per quanto riguarda Immobile, però, ci sarebbe da convincere Preziosi, mentre per quanto riguarda Gabbiadini c'è la concorrenza della Fiorentina che potrebbe volerlo nell'ambito dell'operazione Jovetic.
Classe 1991, lucano di nascita, Zaza cresce a Metaponto di Bernalda, in provincia di Matera. La sua storia comincia dunque, in un comune di mille abitanti circa, e non per forza da un campo di calcio. Da piccolo ha praticato il taekwondo e le arti marziali. Inizia a giocare a calcio verso i 10 anni nella Stella Azzurra di Bernalda. La prima vera occasione a 14 anni nelle giovanili dell’Atalanta e quella è stata di sicuro un’esperienza che ha insegnato a Zaza i comportamenti dentro e fuori dal campo. I quattro anni trascorsi a Bergamo sono stati momenti importanti tanto da essere notato dalla Sampdoria. A Genova milita un anno nella primavera sampdoriana senza mai giocare e senza vedere la prima squadra per mostrare le sue doti calcistiche. Poi il passaggio alla Juve Stabia, di sicuro non il migliore per lui, con pochissime presenze e nessun gol. La svolta avviene a Viareggio. Il ragazzo, in Toscana gioca con continuità conquistando la fiducia di tutto l’ambiente. La consacrazione avviene all’Ascoli con 18 gol all’attivo e la chiamata della Juventus. I suoi amici lo descrivono come un ragazzo molto umile, spiritoso e socievole con tutti, senza darsi grosse arie da calciatore. A Metaponto è diventato un esempio per molti, amato anche dai bambini. I suoi genitori lo seguono ancora e lui è molto legato alla famiglia e alla sua terra. Simone Zaza nasce come prima punta vecchio stile, quello che una volta era il centravanti. Negli anni però, soprattutto da quando ha giocato con continuità, ha imparato anche a muoversi sul fronte offensivo. Forte fisicamente (1,82 m x 75 kg) Simone Zaza è dotato di una buona tecnica individuale e di una discreta velocità e progressione. Nelle ultime due annate Simone Zaza ha anche evidenziato un buonissimo fiuto del gol visto come dimostrano alcune sue reti quasi "impossibili" e un ottimo tiro da fuori. Può giocare punta unica nello schema con i trequartisti dietro oppure uomo d'area insieme ad una seconda punta.
2008-2010 Atalanta (Serie A): 3 presenze
2010-2011 Sampdoria (Serie A); 2 presenze
giugno 2011-dicembre 2011 Juve Stabia (Serie B); 4 presenze
gennaio 2012-giugno 2012 Viareggio (Lega Pro I); 18 presenze, 11 reti
2012-2013 Ascoli (Serie B); 35 presenze, 18 reti
Vincenzo Terracina
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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