La Siritide - 13/06/2013 - Tennis: la bella realtà del Vallenoce

Tennis: la bella realtà del Vallenoce

13/06/2013

E’ una realtà radicata nell’area fin dagli anni Ottanta, che rivive una seconda volta con più vigore e passione. Stiamo parlando del tennis nel territorio della Valle del Noce, a metà tra Lauria e Lagonegro. Il Club esistente e agonisticamente attivo, prende il nome proprio dal territorio: TC Vallenoce. E’ tornato circa dieci anni fa dopo un periodo di sosta forzata causata da oggettive difficoltà legate soprattutto alla carenza di impianti sportivi, che ne avevano bloccato la marcia alla fine degli anni Ottanta. Oggi il club conta oltre 130 soci, di ogni età e porta avanti anche progetti che, tramite la S.A.T. (scuola tennis riconosciuta dalla Federazione Italiana), si rivolge ai ragazzi delle elementari e delle medie, ma che non tralascia gli junior e gli agonisti. Il tutto con il supporto di sei Istruttori F.I.T. di 1° grado Francesco Fittipaldi, Paolo Ferri, Nicola Marchese, Michele Mazzeo, Pietro Scaldaferri e Gianni Minervino. “Disputiamo tutti i campionati- ci ha spiegato al telefono Francesco Fittipaldi- e siamo arrivati anche alla soglia della serie C, nel 2003, quando ci siamo giocati lo spareggio con il Barletta per accedere alle fasi nazionali. Questo progetto è figlio di una tradizione molto forte in questo territorio che non riguarda solo il tennis ma anche altri sport”.
Attualmente il Team sta disputando anche un ottimo campionato di serie D, sia nella categoria maschile che in quella femminile. Nel girone D1, il Valle Noce ha battuto il Val D'agri "A" per 3 partite a uno. Molto più equilibrata è stata la gara femminile che si è giocata a Lauria, con il TC Vallenoce che ospitava le ragazze del TC Muro Lucano; a decidere l’esito il doppio, che ha fatto concludere la sessione con il pareggio di 2 a 2.

Mariapaola Vergallito

Non con i miei soldi. Non con i nostri soldi
di don Marcello Cozzi

Parlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua