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1^ categoria: Presidente della Polisportiva Anzi su aggressione calciatore

12/03/2013



Riceviamo e pubblichiamo una nota inviataci dal Presidente dell’A.S.D. Polisportiva Anzi Michele Petruzzi, in merito a quanto sarebbe accaduto domenica nel corso della gara dell’Anzi contro il Golden Boys Matera, in casa materana. La partita si è conclusa con il punteggio di 5-2 per i materani.

“Con profondo rammarico, alla luce della mistificante ricostruzione della vicenda da parte del Presidente della Golden Boys Matera che ha inopinatamente trasformato le vittime in carnefici, sono costretto a ritornare sull’increscioso episodio verificatosi domenica scorsa, 10 marzo, a Matera al campo sportivo “Gaetano Scirea”.
Un’ora prima dell’inizio della programmata gara del campionato dilettantistico regionale di I categoria (girone B) fra la Golden Boys Matera e la Polisportiva Anzi, all’arrivo degli atleti dell’Anzi, all’ingresso degli spogliatoi, dopo che educatamente dirigenti ed atleti della squadra che rappresento avevano rivolto il saluto agli omologhi della Golden Boys Matera, diversi tesserati della società materana profferivano minacce verbali nei confronti dei calciatori anzesi. Tra i più esagitati si distingueva il portiere 37enne Saverio Fiore, il quale, dopo aver spintonato il sottoscritto ed il dirigente Giuseppe Cutro, sferrava un violento pugno in pieno volto al portiere dell’Anzi Rocco Petruzzi, il quale cadeva a terra battendo la testa al suolo.
Si è reso necessario la chiamata delle forze dell’ordine e l’intervento del servizio di emergenza/urgenza “118”, che ha trasportato il calciatore anzese al pronto soccorso dell’Ospedale di Matera, ove gli sono stati effettuati gli esami radiologici e refertati 15 giorni di guarigione con la seguente diagnosi: “trauma del volto, del rachide cervicale, sublussazione acromion claveare sinistro”.
La partita è iniziata con circa un’ora di ritardo, l’Anzi non ha potuto schierare il suo portiere titolare e gli altri calciatori hanno disputato la gara in una situazione psicologica disagevole e in uno stato d’animo timoroso a causa del deplorevole accaduto e del provvisorio ricovero in ospedale del compagno di squadra ferito.
Sono ben consapevole dei differenti valori tecnici tra le due compagini, tant’è che la squadra materana- con diversi calciatori di grande esperienza che nel passato hanno militato in categorie superiori- è al primo posto in classifica mentre l’Anzi, neo promossa in I categoria, sta dignitosamente disputando un campionato di tranquillo centroclassifica, cercando di far crescere i tantissimi ragazzi a disposizione, alcuni anche minorenni.
Non è assolutamente in discussione il profilo sportivo (considerato il divario tecnico tra le due formazioni, sono convinto che se disputassimo la partita altre 10 volte su qualsiasi campo la perderemmo sempre), bensì l’aspetto etico e morale dello sport. Sono inaccettabili siffatti comportamenti violenti e sleali, tanto più se praticati da atleti blasonati che militano nella seconda squadra calcistica della città dei Sassi, proiettata a fungere auspicabilmente nel 2019 da “Capitale europea della Cultura” (per la buona riuscita di quest’autorevole candidatura esprimiamo il pieno sostegno della Polisportiva e dell’intera comunità di Anzi).
Gli atleti più maturi ed i dirigenti delle società sportive dovrebbero fungere da esempio positivo per i più giovani e mai degenerare nei comportamenti con gesti violenti.
Certo, anch’io, sul rettangolo di gioco, non sono uno stinco di santo ed, a volte, l’eccessivo attaccamento alla mia squadra mi fa profferire parole fuori luogo, giustamente sanzionate dagli organi disciplinari della F.I.G.C.
Ma, in nessuna occasione, ho alzato le mani verso chicchesia, nella consapevolezza che la violenza non deve avere alcuna cittadinanza sia nello sport che nelle relazioni sociali.
Auspico, pertanto, che i competenti organi del Comitato Regionale della Federazione Italiana Gioco Calcio di Basilicata adottino esemplari provvedimenti disciplinari in merito al vile accaduto.
La pratica sportiva dovrebbe rappresentare uno degli strumenti fondamentali di aggregazione e di socializzazione delle giovani generazioni, nonché un importante elemento formativo per una crescita armoniosa ed equilibrata della persona aiutandola a migliorare in vari aspetti: psico-fisici, cognitivi e relazionali.
La competizione agonistica con gli avversari deve esplicarsi in maniera anche agonisticamente sostenuta ma esclusivamente sul terreno di gioco, al di fuori di esso le relazioni devono essere incentrate alla correttezza ed al rispetto degli avversari”.


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