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Rappresentiva juniores: Finamore, fiducioso per il lavoro svolto |
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3/03/2013
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| Continua la marcia di preparazione per la Juniores regionale che affronterà il prossimo torneo delle regioni. A parlarne alla stampa il tecnico Antonio Finamore.
“Continua la nostra marcia di avvicinamento al TDR 2013. Nelle ultime due amichevoli, la Rappresentativa Juniores ha incontrato l'AZ Picerno (Eccellenza) 4-2 e i pari età del AS Taranto 1927 7-1 a Ginosa (TA). Nelle due gare i ragazzi hanno espresso ottime prestazioni per contenuti tecnici, di atteggiamento e corsa. Con i più grandi picernesi, i nostri ragazzi hanno mostrato una giusta aggressività sportiva, affrontando la gara senza alcun timore e proponendo un buon calcio. Con i pari età tarantini, la squadra ha mostrato consapevolezza nei propri mezzi: una confortante maturità. Per questa categoria si sta consolidando una idea di gioco definita che i ragazzi stanno assimilando gara dopo gara. E' inoltre evidente come tutti i ragazzi coinvolti si stiano stringendo intorno al progetto, divenendo loro stessi sempre di più un gruppo coeso. Il merito di questo successo organizzativo è da riconoscersi al sostegno mostrato dai club che ci han sempre messo a disposizione i tesserati per il lavoro sul campo e questo è stato uno dei caratteri più rilevanti ed innovativi di questo nuovo corso. Noi di contro, dedichiamo ai loro ragazzi il massimo dell'attenzione possibile, praticata per l'occasione da un ottimo staff costruito per qualificare il nostro sistema rappresentative. Sarà difficile definire la rosa dei convocati per il TDR, poiché tutti i ragazzi coinvolti si sono dimostrati all'altezza. Sarà la necessità di equilibrare la squadra, insieme alla necessità di disporre di elementi duttili, a far determinare le scelte definitive. Di certo però, tutti i ragazzi convocati finora, sono parte integrante delle Rappresentative del CRB e continueranno ad esserlo, riprendendo i lavori con lo staff tecnico già dal mese di aprile, quando inizieremo a costruire per il prossimo futuro. D'altronde, l'impiego preponderante di ragazzi del 1995 è un evidente segnale di continuità”.
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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