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Serie D: varato il regolamento per assegnare il titolo italiano |
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29/01/2013
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| Sono state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale da parte del Dipartimento Interregionale le modalità di assegnazione del titolo italiano della serie D. Al termine della stagione, le prime nove squadre che si classificano prime nell’ambito del proprio girone saranno suddivise in tre gruppi che parteciperanno a tre triangolari così composti: 1° gruppo composto dalle prime dei gironi A-B-C - 2° gruppo composto da D - E – F; 3° gruppo composto da G – H – I. Le squadre s’incontreranno con la formula dell’eliminazione in una sola gara. La squadra che deve riposare nella prima giornata sarà stabilita per sorteggio come pure la squadra che giocherà la prima partita in trasferta. Nella seconda giornata riposa la squadra vincente nella prima gara o, in caso di pareggio, quella che ha giocato la prima gara in trasferta. Le vincenti dei triangolari e la migliore seconda accedono alle semifinali da disputare in campo neutro e senza tempi supplementari. In caso di parità si procede direttamente con i calci di rigore. Nel caso in cui due o tutte e tre le squadre, alla fine del triangolare, si trovassero in parità di punteggio, per premiare la vincente si terrà conto dello scontro diretto e della migliore posizione nella classifica della Coppa Disciplina del campionato di serie D. Per stabilire la migliore classificata tra le squadre arrivate al secondo posto nei singoli raggruppamenti, si terrà conto, nell’ordine, dei punti ottenuti negli incontri disputati, della migliore posizione nella classifica della Coppa Disciplina del campionato di serie D, dell’età media più giovane ( calcolata tra le formazioni schierate in campo). E’ stato stilato un calendario degli incontri: 12 maggio 2013 – prima gara triangolare, 15 maggio 2013 – seconda gara triangolare, 19 maggio 2013 – terza gara triangolare, 23 maggio 2013, semifinali, - 25 maggio 2013 finale.
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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