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Melfi, Castaldi: ''L'obiettivo è la C unica''

17/11/2012



Raggiunto telefonicamente dalla redazione di Granatissimi.com, Pier Paolo Castaldi dg del Melfi ha voluto spendere qualche parola sul futuro della squadra lucana: “Il progetto è ormai consolidato e proprio sui giovani trae linfa vitale. Siamo al decimo anno consecutivo di Lega Pro e ogni stagione il nostro mercato si concentra sui ragazzi per due ordini di motivi: il primo è perchè Melfi è una cittadina di 18 mila abitanti ed il tessuto imprenditoriale non permette di tenere una squadra dai costi elevati; il secondo è perchè noi puntiamo ai Contributi Federali concessi dalla Lega. Grazie a Dio non abbiamo mai avuto grosse difficoltà a mantenere la categoria, ci siamo sempre salvati e per due anni abbiamo anche centrato una semifinale playoff: una volta ci ha eliminati il Taranto, l’altra il Giugliano.” Castaldi è stato protagonista di tutto il decennio d’oro del Melfi: “Sono al mio posto da oltre 10 anni, il passaggio è avvenuto quando abbiamo vinto l’Interregionale; è stato naturale in quanto sono un ex calciatore del club, anche se a livello dilettantistico. Il presidente Giuseppe Maglione è l’artefice di questo miracolo sportivo, anche se poco pubblicizzato in Italia: è alla guida del club da 15 anni e dall’Eccellenza lo ha portato in Lega Pro. Per un comprensorio piccolo come il nostro, essere la prima realtà regionale davanti a Potenza e Matera è una bellissima soddisfazione e se pensiamo a tutte le grandi piazze che sono scomparse, sapere che a Melfi è sempre filato tutto per il verso giusto, beh questo dà l’idea dei sacrifici economici che hanno permesso di essere qui adesso per ospitare la Salernitana.” Come si fa a fare calcio quando il botteghino due volte al mese, fa registrare 260 paganti? “Non guardi adesso. Nei primi 3-4 anni di Lega Pro della storia del Melfi, noi eravamo la squadra di terza e quarta serie che aveva il rapporto pubblico/abitanti più alto in Italia, arrivando anche a 1500 spettatori. Da due o tre anni a questa parte, c’è una sorta di assuefazione forse alla categoria e i numeri sono crollati; probabilmente i tifosi vogliono qualcosa di più anche inconsciamente, ma secondo me anche le pay-tv o la Tessera del Tifoso non rendono più appetibile lo stadio, creando da un lato comode alternative e dall’altro vincoli troppo stringenti. Però secondo me il dover effettuare un campionato che ormai è conosciuto, potrebbe aver tolto pubblico al “Valerio”. Bisognerebbe capire i sacrifici che noi facciamo da questa parte per mantenere la categoria”. In città sono stati affissi manifesti in cui si incita la cittadinanza a recarsi al Valerio domenica. Chiediamo al direttore se è prevista un’impennata di tifo casalingo per la sfida alla Salernitana: “Sicuramente; già le prime prevendite raccontano che ci sarà un buon pubblico, superiore alla media. Almeno anche noi torneremo ad avere un bel colpo d’occhio che manca da troppo tempo a Melfi.” Cioè: “Dai derby con Potenza e Matera - prima delle rispettive scomparse - che erano molto sentiti, ma in cui le forti rivalità facevano da stimolo. Con la Salernitana non solo non ci sono precedenti, ma c’è un piccolo legame dovuto all’inimicizia comune per il Potenza”.

Per cambiare categoria, il Melfi dovrebbe centrare due (o chissà anche solo una) salvezze nei prossimi anni e rientrare nella Serie C unica; ma su questo aspetto, il DG ci fa un’interessantissima confessione: “Diciamo che - e parlo anche a nome del presidente - è quello che ci sta spingendo ancora ad andare avanti. Vogliamo soffrire ancora un anno o due e vedere se riusciamo a rientrare in questo nuovo progetto che restituirebbe entusiasmo nel nostro pubblico. Se le cose dovessero rimanere così credo che prevarrà la stanchezza che già è evidente nel nostro presidente. Ha fatto svariati appelli per cedere la mano, in quanto, oltre alla tifoseria, anche il momento economico non è l’ideale per avvicinare nuovi industriali ed allargare la base societaria.”

Sulla cornice di pubblico di domenica: “Invito tutti i salernitani a venire Melfi. Troveranno un clima cordiale, una città aperta e disponibile, una tifoseria per nulla ostile, anzi. Anche i ristoranti offrono ottime specialità locali. Al solito spero che sia una giornata di colore e di sport, con condizioni atmosferiche propizie.”

Fonte: Granatissimi.com


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