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Coppa Italia: Francavilla Grottaglie a Chiaromonte |
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25/09/2012
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| La Serie D torna in campo per la rincorsa al tricolore. Mercoledì 26 settembre alle ore 15.00 sono in programma le partite dei 32esimi di finale. Sono rimaste 64 le squadre in lizza nella rincorsa al trofeo della Coppa Italia Serie D, le 55 vincenti il primo turno insieme alle nove squadre partecipanti alla Tim Cup. La formula è quella di sempre, la più spettacolare, ci si gioca tutto in 90’, se persiste la parità si calciano direttamente i penalty. Sarà quindi un mercoledì da leoni quello che vivrà la Serie D, domani alle ore 15.00 ci si gioca il passaggio del turno ai Sedicesimi di Finale. Partita infrasettimanale dunque anche per il Francavilla che ospita il Grottaglie per i 32° di finale della coppa Italia di serie D. L'incontro verrà giocato a Chiaromonte per l'indisponibilità del Fittipaldi in fase di manutenzione. Arbitro della giornata Giuseppe Celentano di Torre Annunziata. Per il Francavilla, il ritorno in campo, a distanza di appena tre giorni rispetto alla partita di campionato è salutare, in quanto potrà dimostrare che, la trasferta in terra campana, di domenica scorsa, è stata un episodio già dimenticato e, nello stesso tempo, giocherà pensando alla partita di campionato con il Matera. Dalla sponda pugliese arriva un Grottagle reduce da una sconfitta pesante ad opera del Brindisi. Ben cinque reti che pesano in maniera pesante sul morale e non solo. Così sul banco degli imputati inevitabilmente ci finisce Casu la cui panchina ora traballa come sull'epicentro di un eruzione vulcanica. I tifosi vorrebbero la testa del mister e si aspettano che la società allontani anche alcuni elementi della rosa ritenuti responsabili della debacle contro il Brindisi. La società riflette ma al momento sembra difficile si possa ipotizzare decisioni nel breve periodo anche perché nella prossima di campionato sarà ospite del Monospolis.
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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