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Sansone, il passaggio al Torino si tinge di giallo |
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1/07/2012
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| L’appuntamento per definire l’operazione destinata a portare Gianluca Sansone a Torino è regolarmente andato in scena. I dirigenti dei due club si sono incontrati a Milano. Sorprendentemente, rispetto a quanto filtrato la trattativa risultava a un passo dal concludersi, non si sono avute le attese firme sui contratti. C’è chi dice che il Sassuolo possa aver cambiato idea, rifiutando il milione e mezzo offerto da Cairo per la metà dell’attaccante. Resta il fatto che, per adesso, Sansone non è un giocatore consegnato a Ventura. Tra i due club non c’è comunque stata rottura, tanto che le parti in causa fanno sapere che i discorsi sul fantasista riprenderanno fin dai primissimi giorni della prossima settimana. Se non già nelle prossime ore. A scanso di equivoci, la società di Squinzi ha rifiutato la proposta di inserire nell’affare contropartite tecniche. Gianluca Sansone ha dichiarato di non vedere l’ora di vestire la maglia del Torino. E da Sky Sport 24 arriva la conferma che per il suo passaggio in granata è davvero questione di ore, se non di minuti. Sansone dovrebbe essere acquistato per una cifra tra gli 1,2 milioni offerti dai granata e dagli 1,6 milioni chiesti dal Sassuolo. A metà si troverà un compromesso e uno dei migliori giocatori della scorsa Serie B, potrà finalmente vestirsi di granata, come lui stesso ha sperato.Infatti, sembrava praticamente ufficiale l’arrivo al Toro di Gianluca Sansone , ma poi qualcosa è successo: il club emiliano ha alzato le richieste e ha riferito a Cairo e Petrachi che venderà il giocatore solo a titolo definitivo. Cosa che ha fatto slittare tutto al prossimo incontro, producendo una brusca frenata nella trattativa, anche se Donato Di Campli, procuratore del giocatore, rimane ottimista: “Niente è perduto, l’affare si farà” - "C'è una divergenza tra ciò che offre il Torino e ciò che chiede il Sassuolo. E' tutto rimandato alla settimana prossima. Sansone? E' contento di approdare in una piazza come quella granata".
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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