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Grumentum Val d'Agri: ad un passo dal sogno |
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22/03/2019
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| Una grande emozione. La sensazione di essere ad un passo da una giornata storica. Domenica prossima ad Avigliano il Grumentum Val D’Agri potrebbe festeggiare la promozione in quarta serie. Tre sconfitte, un pareggio e 23 vittorie, con 86 gol fatti e solo 20 subiti: sono i numeri con cui il Grumentum Val d'Agri, a tre giornate dalla fine del campionato, si appresta a festeggiare la storica promozione in quarta serie. La ‘’piccola Juve’’ di Basilicata, così l'avevamo definita a inizio campionato, nonostante un avvio poco brillante con un 12° posto alla terza di campionato, i ragazzi di mister Volini hanno iniziato a correre e in 22 partite hanno pareggiato solo una volta. Con la vittoria di domenica scorsa hanno ottenuto la 12^ vittoria consecutiva. Una promozione che, comunque, sarà festeggiata ufficialmente nella gara successiva, davanti al pubblico del ‘Cupolo’ a Villa d’Agri. “Vista la gara fuori casa- ci ha spiegato il patron Antonio Petraglia- e la concomitanza con la giornata elettorale, abbiamo già deciso che, in caso di vittoria, la festa la rimanderemo alla prossima domenica. Ma c’è un altro aspetto che voglio sottolineare e che è fondamentale. Per l’ultima giornata casalinga prima della fine del campionato avevamo già organizzato un’altra iniziativa che confermiamo”. Tutto il ricavato degli ingressi sarà devoluto all’associazione Heal, che sostiene il lavoro di medici, infermieri e biologi che quotidianamente operano nella cura e nella ricerca nell’ambito della neuro-oncologia pediatrica. “Un appuntamento- spiega Petraglia- che assume un significato se è possibile ancora più grande perché pochi giorni fa una piccola cittadina originaria della valle è volata in cielo a soli 4 anni a causa di un tumore al cervello. Invito tutti a partecipare a questo appuntamento che, assieme alla promozione storica in serie D, servirà a vincere la battaglia ancora più importante della solidarietà”.
Mariapaola Vergallito
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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