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Marathon del Pollino: Marco D'Agostino fa il bis |
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25/06/2018
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| Il rischio che dal cielo scendesse la pioggia non ha di certo scoraggiato gli oltre 400 bikers provenienti da tutta Italia per la Marathon del Pollino, che ieri ha festeggiato l’importante traguardo dei 18 anni. Alla fine anche il clima è stato clemente anche se il grande nemico dei bikers questa volta è stato un terreno eccessivamente fangoso che ha reso il percorso ancora più duro del previsto. Primo assoluto è arrivato il materano Marco D’Agostino della Carbonhubo, con un tempo di 3.23.22, che ha bissato la vittoria dell’anno scorso. Alle sue spalle, con 11.52 minuti di svantaggio Vittorio Oliva. Terzo è arrivato Marco Privitera. Il medio fondo è stato vinto da Vincenzo Saitta con un tempo di 2.21.45, seguito da Antonio Vigoroso e Massimiliano D’Angelo. Prima tra le donne Antonella Capone della ASD Cyclon Store.it. Tra gli amatori prima delle donne la terranovese Isabella Salamone. Per la cronaca Giuseppe Mitidieri è arrivato primo nel percorso escursionistico. Un percorso difficile, si diceva, ancora di più rispetto alle precedenti edizioni. Il tutto a causa della pioggia degli ultimi giorni che ha reso il terreno eccessivamente fangoso e pesante. Al di là del fondamentale aspetto agonistico, la Marathon è un appuntamento che anche quest’anno si è svolto grazie ad una impeccabile macchina organizzativa, apprezzata da tutti i partecipanti. L’evento è reso possibile dalla paternità della Pollino Bike e dal patron Luciano Ciminelli, dalla collaborazione dell’Amministrazione comunale di Terranova e dall’azione concreta di decine e decine di persone che ormai fanno parte del rodato staff di questa manifestazione. Tutti, ma proprio tutti, bambini compresi che hanno aiutato e non poco gli atleti a rifocillarsi una volta arrivati al traguardo. Anche la scenografia è stata curata nei minimi particolari con, sullo sfondo del podio, centinaia di tamburelli con il simbolo della Marathon.
Mariapaola Vergallito
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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