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Armento (Miglionico Calcio): 'Sbagliata la regola sugli under' |
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17/05/2017
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| Nicola Armento, difensore di Tricarico che in questa stagione è stato allenatore - giocatore del Miglionico in Promozione, ha parlato ai microfoni de lasiritide.it del campionato appena concluso, analizzando anche a tutto tondo lo stato del calcio lucano. «Abbiamo disputato un'ottima stagione. L'obiettivo era di salvarci e lo abbiamo raggiunto dopo un inizio non dei migliori». Armento, nonostante abbia solo 31 anni, può già vantare un enorme bagaglio di esperienza per aver militato prima nelle categorie inferiori, quando era solo un ragazzino, per poi approdare a Matera in Serie D a soli 18 anni, fino al calcio che conta in Serie C2. Tra i professionisti è rimasto tre anni, trascorsi a Bellaria (dal 2005 al 2007) con allenatore Varrella, dove ha giocato anche con Emanuele Giaccherini (nella foto con il brasiliano ex Chievo Lima e Moliterni), l’ex capitano della Spal e suo amico fraterno Paolo Rossi, Juanito Gomez del Verona e Mariano Stendardo, attuale capitano del Taranto e fratello del difensore del Pescara Guglielmo e, successivamente, a Viterbo (stagione 2007/08). Quindi nuovamente Matera, Bitonto, Altamura e il Real Metapontino (con cui esulta nella foto) dove vince alla grande il torneo di Eccellenza (2012 - 2013). Oggi, si sta cimentando nel doppio ruolo di player - manager, con undici gol in campionato fatti da difensore centrale o vertice basso di centrocampo. «Come giocatore - ci spiega il classe '85 - credo di aver reso bene, ma anche come allenatore penso di aver concluso l'annata positivamente. Anche perché ho avuto la possibilità di capire tante cose sia da un punto di vista tattico, che della gestione del gruppo. Nel mio caso le responsabilità sono raddoppiate e, essendo un tipo esigente e puntiglioso, forse per la nostra categoria anche troppo, dovevo essere il primo a dare l'esempio. E devo dire che i ragazzi hanno risposto bene».
In un torneo che, rispetto al passato, gli è parso di livello superiore. «Quest'anno, e mi riferisco alle prime sette squadre della graduatoria, la Promozione è stata più difficile dell'Eccellenza. Per non parlare delle prime tre che, ciascuna con le proprie peculiarità, di sicuro avrebbero ben figurato anche nella categoria superiore. Lo scorso anno, invece, tolte un paio di squadre che puntavano a vincere, le altre raggiungevano un livello inferiore. Ma il responso del campo è sempre il più giusto. Il Pignola - puntualizza - aveva dalla sua l'esperienza, con i singoli che gli risolvevano le partite. Il Rotonda, con Cimicata, ha avuto il miglior gioco. Mentre la Fides è arrivata perché è stata la più concreta. Anche se in generale la classifica ha detto che la differenza è stata di due soli punti. Per cui c'è stato molto equilibrio». Ma scendendo nel dettaglio delle proposte tattiche, il discorso è più articolato. «Lauria dello Sporting cerca sempre di far giocare le proprie squadre. Idem il Rotonda, che con Cimicata ha mostrato un bel calcio offensivo. E anche lo Scalera giocava bene ma, come dicevo, ognuna arrivava all'obiettivo sfruttando le proprie caratteristiche». Ma il quadro del calcio lucano non soddisfa l'ex Matera. «A mio avviso il miglior calcio nelle serie minori si gioca in Puglia, e il divario che ci separa da loro è, per ragioni infrastrutturali e tecniche, ancora ampio». Su quest'ultimo aspetto è stato necessario un approfondimento. «Innanzitutto da noi girano meno tecnici, meno giocatori di livello ma, soprattutto, meno giovani. Purtroppo - evidenzia il centrale -, i nostri ragazzi hanno meno voglia di sacrificarsi rispetto a quelli delle altre regioni, o anche in rapporto ai miei tempi. La regola che impone il doppio under non aiuta, perché i giovani sanno che, dall'inizio o a gara in corso, giocheranno e non si sacrificano più di tanto. Ovviamente non tutti sono così, ma se ci fate caso vi accorgerete che superati i limiti di età la maggior parte di loro scompare. Quando io ero giovane non c'erano obblighi e il posto te lo dovevi guadagnare senza che te lo regalasse nessuno, e questo portava molta più voglia di apprendere ed allenarsi. Spesso - aggiunge - si fa anche fatica a formare le rappresentative juniores. Cosa che non accade altrove, di certo perché hanno a disposizione più ragazzi, ma anche perché questi hanno più voglia». La stagione è terminata ed è arrivato il momento di pensare al futuro. «Ancora non so cosa farò, ho avuto varie offerte da compagini di Promozione ed Eccellenza, ma ovviamente darò la precedenza al Miglionico». Anche perché il lavoro di geometra e il matrimonio in programma il prossimo anno gli impediscono di allontanarsi da Tricarico dove, con il padre Antonio, il fratello gemello Giancarlo e Giuseppe Scarfone, suo grande amico, gestisce anche una scuola calcio, la Lykos affiliata all’Empoli, con sede a Potenza. «Sono comunque certo di continuare nel doppio ruolo, che mi piace molto e mi sta arricchendo professionalmente».
Gianfranco Aurilio
lasiritide.it
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
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