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Progetto EDU GIOVANI, mister Beretta a Policoro |
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2/05/2016
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| Cento eventi provinciali, venti regionali ed un grande appuntamento finale che possa riunire tutti sotto la grande bandiera del calcio visto come sport sano e pulito, prima di ogni altra cosa. Per il suo cinquantesimo anniversario di fondazione, Aiac (Associazione italiana degli allenatori di calcio) scende in campo e lo fa in modo massiccio e capillare: l’associazione degli allenatori presieduta da Renzo Ulivieri andrà provincia per provincia ad incontrare chi del calcio ne fa una vera passione al servizio dei giovani. Per tutto il 2016, i gruppi provinciali e regionali e la sede nazionale di Coverciano saranno impegnati in un lavoro d’insieme senza precedenti per una serie di incontri formativi al motto di: “Un altro calcio è possibile”. Ed è veramente possibile, ma solo con un allenatore per ogni squadra e con l’aiuto di tutti per portare i principi fondanti di un nuovo calcio su tutti i rettangoli di gioco della penisola, dagli oratori ai professionisti, nessuno escluso. Durante le serate che, attraverso la presenza di ospiti d’eccezione e di grandi tecnici, porteranno idee ma soprattutto esperienze, l’associazione incontrerà gli allenatori e presenterà il progetto Aiac Edu Giovani; una serie di incontri di formazione e aggiornamento completamente gratuiti sulle tematiche, come è facile intuire dal nome, del calcio giovanile e della crescita del ragazzo e del talento attraverso una visione sana del nostro sport.
Progetto EDU GIOVANI
“EDU Giovani” è dunque il regalo che l’AIAC ha pensato per i propri associati per festeggiare i 50 anni di nascita dell’associazione. Si tratta di un corso di 8 ore suddivise in due lezioni: la prima teorica coinciderà con l’incontro del 18 aprile a Montecchio Maggiore e la seconda pratica si svolgerà sabato 23 aprile al campo di S. Bortolo a Vicenza. Il corso è rivolto agli allenatori del settore giovanile per indicare le nuove metodologie e le nuove linee guida per crescere giovani calciatori.
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CRONACA
SPORT
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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