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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldi di don Marcello Cozzi Parlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldi di don Marcello Cozzi Parlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
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Un punto a testa e discorso salvezza ancora rinviato. Santarcangiolese penultima e Maratea terzultima del girone B di 1° Categoria, raccolgono un punto a testa che alla fine accontenta entrambe le società. Nel primo tempo strapotere del Maratea, sceso in campo con un 4-4-2 che molto spesso si trasforma nel più offensivo 4-2-4. I locali, schierati con il 4-3-1-2, sembrano frastornati e con la testa ancora dentro lo spogliatoio. All’8’ primo affondo degli ospiti che colpiscono la traversa con il n°9 Carmine Cantisani, il pallone torna al centro dell’area dove si trova tutto solo e libero di calciare Francesco La Banca, poco freddo e lucido e quindi inconcludente. Forse pensava di trovarsi in posizione di fuorigioco. Prova ad illuminare tra i giallorossi il n°10 Vito De Salvo con un bel taglio dal limite, sul quale viene servito Rocco Palese che calcia al lato. A fare la partita è il Maratea tanto che al 22’, arriva il meritato goal dell’uno a zero. Saverio Maimone è bravissimo ad andarsene in solitaria sulla destra e a metterla al centro per Francesco La Banca che questa volta si fa trovare pronto e insacca all’angolino. Tutti si aspettano la reazione dei padroni di casa ma, ad andare vicini al goal sono sempre gli ospiti con il solito La Banca che nel giro di due minuti, calcia prima forte ma centrale tra le mani di Marzano e poi di poco a lato. Il Maratea è padrone del campo e al trentesimo minuto ecco l’occasione creata inizialmente da Federico Sarsale che lancia Saverio Maimone, il quale tutto solo davanti il portiere colpisce la traversa. Da qui al 45’ continua il pressing ospite, voglioso di chiudere la pratica, però senza riuscire nel suo intento. Nella seconda frazione al contrario, assistiamo ad un’altra partita. Mister Paolo Graziano deve aver saputo scegliere le giuste parole durante l’intervallo e i cambi effettuati, Rocco Arleo per Marco Serra e Giovanni Colella per Roco Palese nei primi minuti, sono stati più che azzeccati. Inoltre Alessandro Cozzi che fino a qualche mese fa giocava proprio nel Maratea, inizia a dirigere la mediana con precise geometrie, ben assistito dall’inesauribile capitano Vito Armentano e dal giovane ma, convincente, Vito Briamonte. A questo punto Vito De Salvo si ritrova più palloni giocabili ed ecco quindi, un bel lancio per il velocissimo e imprendibile Francesco D’Onofrio, che però non riesce a dare la giusta angolazione alla sfera che finisce centrale, bloccata da De Filippo. E’ bravo al 10’ Vito Armentano, che di prima calcia a fin di palo. Al 15’ incrocio dei pali colpito in pieno da Cozzi che dalla sinistra si è accentrato per calciare dal limite. Un minuto dopo sempre il legno della traversa ferma De Salvo che con un bolide da fuori, avrebbe realizzato un goal spettacolare. Al 20’ Vito Briamonte cade in area di rigore e chiede invano la massima punizione, il direttore di gara Samuele Crispino di Moliterno è del parere opposto. Al 23’ nessun dubbio invece per il giovane arbitro che vede un fallo su Colella avvenuto appena dentro l’area e fischia senza pensarci troppo. Sul dischetto Alessandro Cozzi, che come sempre spiazza il portiere, è 1-1. A questo punto la partita diventa ancora più bella con gli ospiti che si risvegliano e tentano di riprendere il giuoco in mano, lasciando troppi spazi aperti e concedendo campo libero a D’Onofrio che in velocità brucia un avversario e la mette al centro dove Colella, solo ma probabilmente impaurito dall’uscita del portiere, colpisce con poca convinzione e manda il pallone malamente fuori. L’ultima occasione è del Maratea con La Banca che da ottima posizione, non segna la rete del colpaccio. Risultato in fondo più che giusto, le due squadre hanno giocato un tempo per uno. Bravo mister Graziano a riorganizzare la squadra nel secondo tempo, un plauso agli undici del Maratea che hanno terminato la gara senza effettuare alcun cambio, per via delle troppe assenze all’interno della propria rosa.
