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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldi di don Marcello Cozzi Parlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldi di don Marcello Cozzi Parlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
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Il San Severo con la vittoria di ieri, oltre a prendersi tutta la posta in palio, impone al Potenza la perdita dell’imbattibilità del Viviani ( la sconfitta con la Gelbison avvenne in campo neutro a Picerno) e quella del secondo posto. Sin dalle prime battute, il San Severo ha cercato di prevalere sulla squadra lucana, per nulla intimorito di trovarsi di fronte una formazione che, fino a ieri, ha saputo tener testa alla capolista Fidelis Andria. Parte più convinta la formazione pugliese che al 9’ insidia la porta di Patania con Cammarota e si ripete al 13’ con un tiro di Cinque che rasenta il palo. Dopo queste prime schermaglie, il Potenza si riprende dalla sorpresa e porta pericolose offensive con Barillari prima e con Di Senso poi, con il portiere ospite a sventare le minacce. Ancora Potenza al 31’con Di Senso che imbecca Vaccaro il cui tiro è sventato da Carotenuto. Proprio nel momento migliore della formazione di Giacomarro, il San Severo passa in vantaggio: Mustone approfitta di un errore di Posillipo e con un sinistro batte Patania 0-1. Nel finale di primo tempo lo stesso Mustone si fa espellere per proteste. Al rientro in campo, i lucani cercano di ristabilire la parità ma è il San Severo a rendersi pericoloso con Cinque che Patania sventa in angolo. Due minuti dopo si rivede il Potenza con Basso che costringe Carotenuto a imitare il suo collega. Al 29’ i pugliesi raddoppiano: Cinque è lanciato in contropiede, salta Sicignano e batte Patania 0-2. Una doccia fredda per i lucani che non si scompongono e, dopo tre minuti, Basso accorcia le distanze con un tiro dalla distanza che sorprende Carotenuto 1-2. Nel finale le proteste dei rossoblù per un episodio che farà molto discutere: Catanese sulla destra salta un uomo ed è falciato da un difensore del San Severo ma per il sig. Agrò di Terni è simulazione e tutti a casa.
