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Lega Pro: il Matera si qualifica per gli ottavi dopo la lotteria dei rigori |
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29/10/2014
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| Ci sono voluti i tiri dal dischetto per decretare la qualificazione del Matera agli ottavi di finale di coppa Italia Lega Pro, dopo che la partita e i tempi supplementari erano finiti in parità 1-1. Ed è proprio sui calci di rigore che Bifulco si è superato riuscendo a parare l’impossibile. Primo tempo senza azioni di particolare importanza, con il Lecce più voglioso di conquistare la qualificazione e un Matera che controlla la partita e riparte ma i gol non arrivano. Il secondo tempo si apre sempre con il Lecce che intensifica la velocità delle proprie azioni offensive. I biancoazzurri non stanno a guardare. Aspettano il momento favorevole per colpire. Al 15’ Di Noia, con una prodezza sblocca il risultato con un siluro di rara bellezza che s’insacca sotto la traversa 0-1. Il vantaggio dura poco, solo tre minuti. Il Lecce pareggia subito: azione personale di Doumbia che in piena area, trova la conclusione alla sinistra di Bifulco che nulla può fare 1-1. Fino alla fine dei novanta minuti, il risultato non cambia. Si va ai tempi supplementari. Le due squadre si danno battaglia, anche se il Lecce nel primo tempo supplementare ha le migliori occasioni. Il Matera cerca di gestire il match, non forzando più di tanto. Alla fine occorrono i calci di rigore. Dagli undici metri, entra in scena Bifulco. Fino al terzo rigore non sbaglia nessuno. Al quarto, è D’Ambrosio che si fa parare il tiro da Bifulco. Faisca fallisce il match point calciando alto. Ma è ancora una volta il numero uno biancoazzurro a fare il miracolo parando il rigore a Lopez. Bifulco che si conferma uomo affidabile e grazie alle sue parate porta il Matera agli ottavi di finale di Coppa Italia: risultato mai raggiunto finora.
SEQUENZA RIGORI: Longo (M): gol, Della Rocca (L): gol, Coletti (M): gol, Sacilotto (L): gol, Bernardi (M): gol, Lepore (L): gol, Pagliarini (M): gol, D'Ambrosio (L): parata, Faisca (M): alta, Lopez (L): parata.
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Non con i miei soldi. Non con i nostri soldidi don Marcello CozziParlare di pace in tempi di guerra è necessario, ma è tardi.
Non bisogna aspettare una guerra per parlarne. Bisogna farlo prima.
Bisogna farlo quando nessuno parla delle tante guerre dimenticate dall'Africa al Medio Oriente, quando si costruiscono mondi e società sulle logiche tiranniche di un mercato che scarta popoli interi dalla tavola dello sviluppo imbandita solo per pochi frammenti di umanità; bisogna farlo quando la “frusta del denaro”, come ...-->continua
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