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G. Martorano: la Santarcangiolese punta a valorizzare i giovani

20/09/2014



Per intervistare il presidente della Santarcangiolese, Giuseppe Martorano, non c’è bisogno di fare telefonate, inviare richiesta scritta o altro ancora, basta recarsi al campo di allenamento muniti di taccuino e nient’altro. Sempre vicino alla squadra e sempre disponibile al confronto su qualsiasi tematica, si inizia con una chiacchierata seduti su una panchina, si continua passeggiando a bordo campo:

Presidente per il terzo anno consecutivo, eppure la sua voglia e determinazione si nota da lontano. Qual è il suo segreto?

Essere il presidente di una società composta da persone stupende e ragazzi seri e rispettosi, accresce di giorno in giorno la voglia di dedicarsi al calcio e a tutto ciò può essere utile per i giovani.

Quando si parla di giovani le si illuminano gli occhi!

E’ l’unico motivo per il quale ricopro un ruolo nel mondo del calcio. Non mi intessa che si dica in giro che la Santarcangiolese del presidente Martorano ha vinto il campionato se poi a giocarci viene gente da fuori regione perché ben retribuita.

Quindi quest’anno l’obbiettivo è la salvezza?

Non credo. Abbiamo si una squadra composta maggiormente da ragazzi molto giovani, ma è praticamente la stessa dell’anno scorso, quindi con un anno in più di esperienza alle spalle più il centrocampista Cozzi che arrivato nel girone di ritorno ha dimostrato di essere di categoria superiore oltre al neo tesserato Francesco D’Onofrio.

E di fatti l’anno scorso la squadra ha espresso un buon calcio raccogliendo poco però.

E questo è grande motivo di orgoglio. Certo se riusciremo a concretizzare meglio ci sarà da divertirsi ancora di più.

Ma niente acquisti per puntare ancora più in alto quindi?

Niente. E’ preferibile retrocedere con i ragazzi del posto. Cosa che però non succederà. Poi abbiamo tesserato altri due giovani calciatori che non ho menzionato fino ad ora solo perché essendo minorenni ed extracomunitari richiedono un iter burocratico diverso e più lungo.

Quindi in realtà qualche acquisto l’abbiamo fatto!

Sono dei ragazzini che vivono qui a Sant’arcangelo e che per sopravvivere sono dovuti scappare dalla propria terra natale. Hanno svolto l’intera preparazione e si sono integrati perfettamente con il resto della squadra. Si sono rivelati anche dei buoni giocatori, ma questo è un aspetto relativo. Noi come società sportiva abbiamo il dovere di impegnarci nel sociale, di fare aggregazione. Ci sono dei ragazzi che vogliono vivere una vita normale, noi cerchiamo di fare il massimo per aiutarli. Purtroppo nonostante siano tesserati, dobbiamo ancora ricevere l’ok definitivo per poterli fare giocare in gare ufficiali, ma i tempi non saranno lunghi.

Il tempo che ci vorrà. Comunque sia una bella iniziativa.

Ho degli ideali che non mi permetterebbero di fare diversamente. Mio padre (al quale è stato intitolato lo stadio comunale “Antonio Martorano”) fondò tanti anni fa questa società, chiamandola appunto “Società Sportiva Santarcangiolese”, cioè fare del sociale per la comunità. Ed io cerco di portare avanti il suo lavoro. Certo lui già all’epoca sognava una squadra femminile, una squadra di calcio a 5 e così via, appartenenti tutte alla stessa società. Ci sarebbero volute strutture diverse!

Infatti non disponete nemmeno di un campo con l’erba!

Il problema non riguarda solo noi. Durante una riunione di pochi giorni fà nella sede della FIGC a Potenza, ho avuto la possibilità di affrontare queste problematiche, prendendo come esempio il campo federale del capoluogo stesso che è in pessime condizioni, come struttura oltre che terreno. Purtroppo però non c’è rimedio. In questo periodo di crisi è davvero difficile risolvere la situazione. Noi poi come società Santarcangiolese non possiamo minimamente lamentarci dato che abbiamo una giunta comunale che ci ha sempre sostenuti nel limite delle sue possibilità.

Torniamo al calcio giocato. Abbiamo capito che la rosa è formata maggiormente da ragazzi del posto, ma chi sarà il mister?

Tanto per non farci mancare niente ne avremo due! Alfonso Esposito si dividerà tra campo e panchina svolgendo il doppio ruolo di allenatore-giocatore, insieme a Paolo Graziano che è una garanzia quando si parla di giovani.

Inoltre avete il settore giovanile: Allievi, Giovanissimi, Esordienti, Primi calci.

Fondamentale! Non si possono far giocare in prima categoria ragazzi di 17-18 anni se non hanno delle basi. Anche se soprattutto per quanto riguarda le ultime due categorie il calcio deve essere inteso solo come divertimento senza badare troppo alla tecnica.

Però voi badate e come a chi deve allenarli!

Sono tutti allenatori con il patentino FIGC. Ad allenare la categoria Allievi ci sarà Giuseppe Miccio,mentre i Giovanissimi saranno guidati da Nicola Martorano. Nicola Malaspina è confermato con i più piccoli, poi spero che Enrica Giannasio possa occuparsi degli esordienti. A dare una mano anche alcuni giocatori della prima squadra come Nicola Ferruccio e Vito De Salvo.

Il tutto sotto lo sguardo attento di Pasquale Arleo (meglio conosciuto come Zio Pasquale)

Come sempre

Quindi tra un po’ si inizierà anche con i più piccoli.

Un grazie enorme va a Biagio Cavallo e Giuseppe Miccio che si stanno dedicando totalmente alla causa e sfruttano la maggior parte del loro tempo a disposizione al lavoro di informazione e pubblicità riguardo i termini e le modalità di iscrizione alle varie categorie.

Ultime curiosità: scorrendo le degnazioni della passata stagione si può notare come spesso a Sant’Arcangelo vengono designati arbitri agli esordi o alle prime partite della categoria. Un bel dato di fatto?

Qui nessun arbitro ha avuto e avrà problemi. Tutti possono sbagliare, il discorso dei giovani non può essere fatto solo per i calciatori. Ci si può arrabbiare per qualche fischio come per qualche passaggio sbagliato, ma preferisco pensare ai veri problemi come il continuo abbassarsi del livello calcistico. Noi dobbiamo essere degli educatori in primis.

In fine: un pronostico sulla prima di campionato contro il Paternicum domenica in casa

Prima vorrei approfittarne per ringraziare Salvatore Arleo, Rocco Arleo, Franco La Gualano, Carmine Miccio e Giuseppe Miccio, che fanno parte della società da non molto tempo ma che sono fondamentali,così come lo sono gli altri con i quali condivido da più tempo quest’avventura ma che ora non sto a nominare uno ad uno. Vorrei farlo ma forse sono troppi! Per quanto riguarda domenica dico soltanto che l’anno scorso ci è andata male entrambe le volte, quindi tocco ferro. A buon intenditore poche parole!
Carlino La Grotta
Lasiritide.it




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