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No Triv Basilicata: assemblea pubblica a Melfi

29/11/2018

In occasione della giornata internazionale contro le Grandi Opere inutili e Imposte e per la Difesa del Pianeta, prevista per il giorno 8 Dicembre 2018, che quest’anno coincide con la Giornata Mondiale per la difesa del CLIMA (dal 3 al 14 Dicembre si svolgerà a Katowice, in Polonia il summit ONU COP 24 sul clima, per tentare di contenere il riscaldamento climatico al di sotto della soglia di 1,5°C rispetto ai livelli pre industriali), in contemporanea con numerose analoghe iniziative che si terranno in diverse regioni italiane, il Movimento NO TRIV di Basilicata ha deciso di organizzare un evento dal carattere regionale nel Comune di Venosa. Chiedere la piena affermazione del diritto al clima ed alla giustizia climatica vuol dire pretendere, prima che sia troppo tardi, un radicale cambio di rotta rispetto ad un paradigma energetico e produttivo, una nuova Strategia Energetica, a cominciare dallo STOP alle estrazioni petrolifere. Una Regione come la Basilicata, ampiamente devastata da molteplici concessioni e minacciata da ulteriori 17 richieste di permesso, deve essere in grado di imprimere una forte spinta a questo cambiamento, con il concorso operoso di cittadini, associazioni, amministrazioni pubbliche, scienziati, intellettuali, giuristi, per poter portare a soluzione le bonifiche, un piano di messa in sicurezza del territorio, per poter concretamente avviare la necessaria conversione economica a fini sociali, a favore del bene comune.

Il Coordinamento NO TRIV di Basilicata ha scelto di manifestare a Venosa, città di Orazio e uno dei borghi più belli d’Italia, quale luogo epicentrico e simbolico dell’area del Vulture – Melfese Alto Bradano, minacciata dal permesso di ricerca petrolifera “Palazzo S. Gervasio”, il più esteso della regione nell’area più popolata della Basilicata. La richiesta di permesso “Palazzo S. Gervasio”, ora in fase decisoria, qualora dovesse essere approvata, sarebbe oltremodo distruttiva di bellezze, di biodiversità, di note filiere produttive di pregio e da export. Ancora più devastante sarebbe l’autorizzazione dei permessi contermini di “Frusci”, “San Fele”, “Bicocca”, che porterebbe a saldatura un’enorme area regionale, i cui effetti andrebbero a sommarsi con le numerose aree da bonificare, con le discariche di rifiuti, con i letali effetti delle emissioni del megainceneritore “Rendina ambiente” (ex “Fenice”) di S. Nicola di Melfi, con l’invasione dell’eolico selvaggio da Oppido fino alle pendici del Vulture, con le opere del megagasdotto Snam, continuazione verso la dorsale adriatica del Tap.


Per scongiurare tutto questo e per affermare il diritto alla salute e la difesa del territorio, invitiamo a partecipare all’Assemblea Pubblica che si terrà presso la Sala Consiliare del Comune di Melfi Sabato 1 Dicembre, a partire dalle ore 17,30.



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