Voce della Politica - 18/06/2018 - Associazione Radar: ‘Valle Mercure tra degrado e virtù’

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Associazione Radar: ‘Valle Mercure tra degrado e virtù’
18/06/2018
L’associazione Radar ha messo in agenda l’organizzazione di un convegno, da tenersi a breve, sui temi ambiente, salute e legalità, al quale è stato invitato anche il neo ministro dell’ambiente Sergio Costa. Accanto al ministro, il sodalizio anticipa la presenza di esponenti politici, esperti nei settori oggetto della discussione nonché delle istituzioni scolastiche ed ecclesiastiche, al dichiarato scopo di un maggiore coinvolgimento delle collettività locali su temi che ne segnano la qualità e le aspettative di vita e che, tuttavia, non ricevono la giusta considerazione. Dall’associazione fanno sapere che “il recente sit – in sulla questione viabilità nella Valle del Mercure appare una maldestra ed intempestiva manovra elettorale di un presidente della Regione in evidente difficoltà e che dopo avere per anni irriso i comitatini che in ogni angolo di Basilicata si sono opposti alla devastazione del territorio è oggi costretto a parlare sotto un ponte, ad un numero insignificante di convenuti: una cinquantina nonostante lo sforzo organizzativo di cinque Comuni e la presenza dei dipendenti delle stazioni di servizio. Mostrando che ormai il re è nudo”. “Perché – si chiedono – non ha protestato sino a qualche giorno addietro allorché il suo partito era al Governo e, soprattutto, perché, ancora una volta, ha taciuto che il problema viabilità nasce dal fatto di avere autorizzato gli stabilimenti Enel e San Benedetto senza preoccuparsi delle necessarie infrastrutture? Ed ancora, perché non si può o non si vuole chiedere a tali gruppi industriali di provvedere con proprie risorse a sistemare una rete viaria che i loro mezzi hanno reso insicura ed impraticabile? E perché né la Regione né i sindaci intervengono come pure potrebbero e dovrebbero almeno emettendo ordinanze limitative della circolazione negli orari di più intenso traffico e regolamentando l’afflusso di mezzi?”. Domande alle quali l’associazione ha più volte sollecitato risposte suggerendo soluzioni operative facilmente attuabili, in ordine alle quali i primi cittadini di Rotonda e Viggianello nell’incontro pubblico del 28 maggio scorso presso il Comune di Rotonda si sono dichiarati disponibili, assumendo l’impegno ad emettere ordinanze di regolamentazione del traffico veicolare pesante; a finanziare un’attività di verifica e controllo dell’inquinamento prodotto dalla Centrale del Mercure, “che dovrebbe svolgere l’Osservatorio ambientale costituito presso l’Ente Parco, ma che è certificata essere inesistente”, demandando alla medesima associazione il compito di scegliere il soggetto che se ne dovrà occupare; a mettere in mora il Parco Nazionale del Pollino per far avviare, in tempi certi, l’iter per l’approvazione del nuovo Piano che, se approvato, “non avrebbe consentito l’assurda presenza della Centrale”. “Proposito, peraltro, fortemente riduttivo rispetto ai roboanti annunci di qualche anno orsono, di uscita dal Parco se la Centrale fosse andata in funzione, ai quali non ha fatto seguito alcuna contrapposizione, anzi, alla pessima gestione, e non solo sul tema della Centrale, dell’Ente Parco”. “L’unica certezza è che le difficoltà, i disagi e i pericoli lungo le arterie della Valle del Mercure rischiano di protrarsi ancora per molto tempo accentuando le distanze non solo tra i vari centri quanto, soprattutto, tra i rappresentanti istituzionali e le collettività locali”. “Intanto – concludono dall’associazione –, il Mercure è divenuto l’emblema di un territorio occupato, ferito, sul quale, però, cresce sempre di più l’indignazione, quello sdegno che Norberto Bobbio considerava la più nobile delle virtù civili, e con esso la consapevolezza della necessità che si debba far da sé per far valere le proprie ragioni perché pretendere di tutelare i propri diritti è innanzitutto un dovere”. Gianfranco Aurilio lasiritide.it

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