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La voce della Politica
Marcia del 20 maggio a Corleto Perticara. La proposta di Silvana Arbia |
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17/05/2018 | L’appello di Don Cozzi è così forte che anche i sassi si fonderebbero. Ma in Italia la politica, rimasta sorda e cieca per anni alle proteste e alle istanze dei cittadini, ha trovato in Basilicata una terra spopolata e facile da depredare.
In nessuna parte del mondo i cittadini sono trattati come i Lucani, la cui gran parte ormai sa che le compagnie petrolifere, le società che gestiscono discariche di ogni tipo, inceneritori, e altre attività che in nessun’altra parte sono svolte impunemente, qui possono farlo, tuttavia, ha paura e preferisce partire o rimanere e soffrire.
La parola di un prete ha un valore particolare, perché denuncia la violazione di leggi morali che non hanno bisogno di essere scritte dagli uomini e che sono inerenti alla intangibilità di beni come la terra, l’acqua, l’aria, indispensabili elementi di vita.
Quella parola che richiama l’imperativa legge “NON uccidere” non può lasciare indifferenti.
Liberalizzare con leggi la distruzione del territorio lucano senza alcuna compensazione, senza alcuna contropartita, è illegale perché contraria a principi costituzionali e sovranazionali, ma è anche e soprattutto immorale, giudizio quest’ultimo che, nelle parole di un religioso come Don Cozzi che potrebbe essere condiviso anche da autorità di altre religioni, diventa particolarmente duro e dovrebbe ridare alle vittime il coraggio e la forza necessarie per denunciare e rivendicare il diritto di vivere e di prosperare nella propria terra.
La nostra forza politica, SMS, Stato Moderno Solidale, ha posto tra le azioni irrinunciabili e improrogabili quelle intese a tutelare l’ambiente e con esso la salute e lo sviluppo della popolazione che abita la Basilicata.
Vogliamo che i siti inquinati siano dismessi, bonificati, i danni risarciti, le vittime compensate, con procedure accessibili, semplici e gratuite, con la creazione di una Commissione speciale.
Il nuovo Governo è richiesto di varare provvedimenti atti a impedire nuove estrazioni in Basilicata, essendo il territorio saturo di pozzi petroliferi, di concedere uno stanziamento straordinario per la costruzione di presidi sanitari e di centri di ricerca per curare gratuitamente e prevenire malattie riconducibili direttamente e/o indirettamente alle attività produttive inquinanti, non limitate a quelle estrattive di petrolio, provvedendo anche alle infrastrutture necessarie per accedere gratuitamente a centri di cura in modo rapido, agevole ed efficace.
Si deve agire senza ritardo per impedire che lo sfruttamento dell’area Tempa Rossa non si ripeta nell’area Tempa La Petrosa, ad opera della Total.
Ogni azione legale possibile deve essere esercitata affinché coloro che sono responsabili non rimangano impuniti. Un team di giuristi deve dedicarsi a tale obiettivo.
La speranza vincerà la disperazione, l’amore per la terra ove siamo nati ci sosterrà nel continuare una lotta impari, ma possibile.
Siamo pronti a una marcia permanente fino a quando giustizia sia resa alla Basilicata e ai Lucani!
Silvana Arbia
Capo politico SMS Stato Moderno Solidale |
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