-->

HOMEContattiDirettoreWebTvNewsNews SportCultura ed Eventi

La voce della Politica

Legambiente: ‘un Parco Appennino così poco parco’

17/03/2018

Lo dicevamo da tempo e, puntualmente, è stato rilevato anche dalla Corte dei Conti: il Direttore del Parco nazionale dell’Appennino lucano non ha avuto mai avuto i titoli per ricoprire quel ruolo.
Oggi, tuttavia, rientrando nell’Albo specifico per Direttori di Parchi Nazionali, grazie all’esperienza maturata, pare, illegittimamente, rischia seriamente la riconferma.
"Perplessità e scoramento - sottolinea Antonio Lanorte, Presidente di Legambiente Basilicata - sono i sentimenti suscitati dall’ennesima manifestazione di incompetenza ed approssimazione nella gestione dell’Ente Parco Nazionale, strumento strategico per lo sviluppo territoriale la cui istituzione abbiamo prima per anni sostenuto con forza e poi, nel 2007, accolto con grande entusiasmo".
"Peraltro - continua Lanorte - questa è solo l’ultima evidenza di una gestione affaristica e personalistica che, nel corso degli anni di attività dell’Ente Parco, si è andata sempre più consolidando".
Le prime anomalie furono segnalate già in fase di selezione delle ‘guide del parco’ (primo ricorso promosso da un ammesso peraltro), seguite da numerosissime assunzioni urgenti a tempo determinato, e incarichi ‘creativi’ che hanno sempre più allontanato l’Istituzione dalla sua mission e dal territorio di competenza, fino a determinarne la conformazione in un elitario comitato d’affari.
L’episodio della devastazione evitata in extremis dell’area di importanza comunitaria Murge di Sant’Oronzo a Gallicchio – habitat del capovaccaio – resta un'altra chicca di incompetenza, ma anche la ‘dimenticanza’ dello scorso anno di prevedere una posta finanziaria per l’educazione ambientale la dice lunga sulla percezione che gli interpreti principali hanno della funzione di un Ente Parco Nazionale.
"Nella idea originaria il Parco - sostiene Ennio Di Lorenzo, Presidente del Circolo Legambiente Val d'Agri - doveva rappresentare un’avanguardia culturale capace di promuovere uno sviluppo effettivo e duraturo, un formidabile moltiplicatore di opportunità, capace di valorizzare e rilanciare saperi, tradizioni, abilità, competenze, tecnologie, professionalità, servizi, aggiungendo nuovo valore e maggiori benefici economici alla presenza dell’uomo con la sua operosità".
"L’Ente Parco dell’Appennino lucano - continua Di Lorenzo - non ha dimostrato alcuna capacità ad interpretare il suo ruolo in questo senso. Appiattito in un approccio di ‘buon vicinato’ con ENI, non ha saputo essere il motore di alcun cambiamento. Emblematica è la vicenda del bando di gara del progetto Security, da circa 3 milioni di euro, gentilmente concessi da ENI con l'obiettivo della 'ricognizione visiva' delle condotte petrolifere".
"Questo Parco - continua Lanorte - manca completamente di sensibilità e consapevolezza del suo ruolo, ragionando ormai come parte dell’indotto ENI invece di essere garante e promotore della compensazione ambientale, oltre che motore di un percorso che porti ad una moratoria dell’attività estrattiva e l’avvio di una progressiva riconversione produttiva".
La mancanza dei titoli del Direttore può spiegare ma non giustificare un andazzo simile: è un’aggravante, non una scusante, ovviamente; ma il futuro non offre nessun motivo di conforto. L’attuale Direttore, peraltro, pare ineluttabilmente destinato a rimanere al suo posto. Il bando di reclutamento per il ‘nuovo’ Direttore dello scorso luglio, infatti, contenendo una clausola di dubbia legittimità, riserva la possibilità di anticipare la pubblicazione dell’Albo nazionale aggiornato dei Direttori di Enti Parchi Nazionali ai partecipanti. Mossa indispensabile per garantire la carica all’attuale Direttore che, comparendo oggi nel suddetto elenco, è già in pole position essendo uno dei tre nomi trasmessi dall’Ente al Ministero, nonostante l’esperienza sarebbe stata maturata illegittimamente secondo la Corte dei Conti.
"L’opinione pubblica e gli operatori del territorio - conclude Di Lorenzo - chiedono e meritano trasparenza, competenza e affidabilità. Non è più possibile accettare una gestione così affaristicamente novecentesca e così poco efficace di un Ente così strategico per un’area di rilevanza essenziale per l’intera Regione. E’ necessario resettare l’intero impianto del parco e l’approccio dei suoi interpreti verso le istituzioni, l’ambiente e il territorio, anche commissariando nuovamente l’Ente, ripristinando condizioni di legittimità e trasparenza, indispensabili ad un rapporto empatico con le popolazioni locali, altrimenti avranno avuto ragione i detrattori che, anche contro Legambiente, hanno per oltre un quindicennio ostacolato la nascita del Parco in Val d’Agri e nel Lagonegrese".




archivio

ALTRI

La Voce della Politica
23/04/2024 - Chiappetta, Europa Verde: “dimettiamoci tutti, io sono il primo"

Abbiamo voluto perdere cacciando chi poteva starci per storia, cultura e identità, è ora di lasciare spazio a chi dovrà ripartire dalle macerie del centrosinistra da noi abbattuto.

Ho lavorato ininterrottamente per cinque anni, provando a fare dell’ecologismo una ma...-->continua

23/04/2024 - Elezioni regionali Basilicata: a Senise vince il centro sinistra con Chiorazzo al 50% delle preferenze

A Senise, c'è stata una netta affermazione della coalizione di centro-sinistra che ha sostenuto la candidatura di Piero Marrese, il quale ha vinto con 2.092 voti, pari al 57,61%. A trainare questa coalizione è stata Basilicata Casa Comune, che ha ottenuto 1.82...-->continua

23/04/2024 - Elezioni regionali Basilicata. A Lauria vince Bardi con Pittella al 30%

A Lauria, la coalizione di centro-destra che appoggiava la candidatura di Vito Bardi ha ottenuto una netta affermazione, vincendo con 4.613 voti, pari al 72,74% dei voti. A trainare la coalizione è stata Azione, che ha ottenuto il 31,49% dei voti, con Marcello...-->continua

23/04/2024 - Elezioni regionali Basilicata: A Viggianello vince di misura il centro destra

A Viggianello, Bardi ha vinto con 670 voti. Il primo partito è Fratelli di Italia con 246 voti, seguito dal PD con 244 voti. Buona affermazione anche per Verdi e Sinistra con 184 voti e Azione con 138. Di seguito i dettagli dei voti a Viggianello.

Bar...-->continua

22/04/2024 - Elezioni Regionali Basilicata: a Rotonda vince Bardi e Fratelli di Italia

A Rotonda, Bardi ha vinto con 1169 voti. Il primo partito è Fratelli di Italia con 440 voti, mentre il candidato più votato è Robotella con 184 voti. Il secondo partito è il PD con 320 voti, con Gagliardi come la più votata con 175 voti. Azione si è fermato a ...-->continua

22/04/2024 - Elezioni Regionali Basilicata: a Francavilla largo successo per Bardi e Forza Italia

A Francavilla, Vito Bardi ha vinto con 1518 voti, mentre Marrese ha ottenuto 634 voti e Follia 5. Il partito più votato è stato Forza Italia con 1226 voti, seguito da Basilicata Casa Comune con 291 voti. Il Partito Democratico ha ricevuto 191 voti, il Moviment...-->continua

22/04/2024 - Elezioni regionali Basilicata a San Paolo A. vince il centro sinistra

San Paolo Albanese, piccolo centro della valle del Sarmento in provincia di Potenza. Votanti 105, voti validi 104. Per il centrosinistra 75 voti, per il centrodestra 29, per Volt 0, il partito più votato Basilicata Casa Comune con 44 voti.
Elezioni Regio...-->continua


















Agoraut - Associazione culturale di informazione territoriale - P.Iva: 01673320766 - Copyright© lasiritide.it - Webmaster: Armando Arleo