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Parco del Pollino: più scolaresche, ma bruciati oltre 4 mila ettari
15/09/2017
Nel pomeriggio di ieri, nella sede di Rotonda dell'Ente Parco Nazionale del Pollino, si è tenuto un Consiglio Direttivo che prevedeva alcuni importanti punti all'ordine del giorno. Giuseppe Melfi, colonnello dei Carabinieri Forestali sarà il nuovo direttore, ma la sua nomina è ancora ufficiosa. Altri due importanti nodi da sciogliere riguardavano gli incarichi, rimasti vacanti, di vicepresidente dell’Ente e presidente della Comunità del Parco. Alla fine ha prevalso la linea indicata da Carmelo Lo Fiego, che ha chiesto il rinvio alla prossima riunione sull’assestamento di bilancio. «Per una questione di equilibri geopolitici – ha chiosato il consigliere – è opportuno che le scelte ricadano su rappresentanti lucani». Pappaterra ha comunicato i dati relativi al turismo scolastico, rivendicando i risultati positivi degli investimenti compiuti tramite gli incentivi pro - capite. «Si è registrato un aumento di oltre il 30% delle presenze di studenti nelle strutture ricettive all'interno del perimetro del Parco. La Calabria ha stanziato altri 100 mila euro e a breve incontrerò in proposito anche la Regione Basilicata». Il presidente è tornato poi sulle conseguenze degli incendi sulla superficie protetta. «Inutile dirlo, è stata una stagione drammatica. Noi abbiamo fatto il possibile, ma spesso venivamo chiamati in causa anche quando non avevamo una competenza diretta. Morano Calabro ad esempio ha subito una vera e propria devastazione di tutta l’area periurbana, ma di questa quella appartenente al Parco era di soli 270 ettari. In totale – precisa – oltre 4 mila ettari sono andati bruciati. Rispetto al passato non sono stati colpiti i simboli Parco, peraltro ben presidiati attraverso un controllo capillare, ma principalmente i Comuni». E per questo chiede vengano coinvolti. «È opportuno – ha proposto Pappaterra – inviare una nota ai Comuni affinché dispongano un catasto delle aree percorse dal fuoco per interdire ogni forma di attività onde evitare speculazioni legate ai pascoli, alle biomasse eccetera. Dovremmo agire celermente per evitare che, cessata l'emergenza, tutto finisca nel dimenticatoio». Su questo punto è intervenuto anche Ferdinando Laghi dopo aver chiesto che, in merito alla necessità di riformulazione del piano antincendio invocata dallo stesso Pappaterra, «siano ascoltate anche le associazioni attive nel territorio». Sulla lettera ai sindaci, dopo essersi dichiarato favorevole, ha aggiunto: «sarebbe opportuno creare un database e, se possibile, imporre la predisposizione del catasto quale vincolo per la concessione dei finanziamenti». Il primario successivamente si è soffermato sulla questione biomasse. «La riattivazione della Centrale del Mercure ha provocato un aumento del 40% della domanda di biomasse». Inoltre, stando sempre sull'argomento e ricordando l’inchiesta sui furti di legname e le dichiarazioni del presidente della Protezione Civile della Calabria Tanzi circa i roghi appiccati per prelevare altro biocombustibile, ha invitato l’Ente Parco a sollecitare la Commissione Tecnico Scientifica, organo dipendente da Arpacal, affinché esiga da Enel le notizie domandate a più riprese. «In Calabria – ha spiegato Laghi – il fabbisogno di biomasse equivale, Centrale del Mercure compresa, a quasi un milione e mezzo di tonnellate a fronte di un disponibilità che al massimo, in tutta la Regione, si aggira sulle 750 mila tonnellate. È chiaro che i conti non tornano, e la mafia del legno prospera dove non ci sono controlli. Per cui Enel fornisca la documentazione circa la provenienza, le ditte fornitrici, le quantità e l’essenza del cippato». Pappaterra ha manifestato anche l’intenzione di affidare all’esterno il servizio stampa e la gestione dei social network. Gianfranco Aurilio lasiritide.it

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