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La voce della Politica

M5S Venosa,su violazione regole democratiche

25/07/2017

E’ un atto di accusa forte quello che lancia il Movimento 5 Stelle di Venosa contro la maggioranza e contro il Presidente del Consiglio comunale.
Ormai siamo alla sistematica e continua violazione delle regole democratiche – sostengono i pentastellati – alla dittatura della maggioranza che usa ogni metodo per mortificare il confronto democratico e soprattutto per piegare le istituzioni al volere di chi amministra, ma non comanda.
Accade così che mentre viene convocata la III commissione consiliare il giorno 26 luglio alle ore 9.15, dopo alcuni giorni il Presidente del Consiglio comunale decide di convocare nella stessa data e alla stessa ora il consiglio comunale. Un atto di arroganza e di irrispettosa tracotanza che rende vana ogni discussione in seno alle commissioni proprio di quegli argomenti che poi avrebbero dovuto essere oggetto di analisi da parte del consiglio. Le commissioni vengono di fatto svuotate di ogni significato e valore, la conferenza dei capigruppo diviene una formalità per ratificare le imposizioni di qualche consigliere svogliato che impone i consigli comunali di mattina o, peggio. I più informati infatti riferiscono che la decisione di convocare il consiglio proprio il 26 è legata semplicemente alla necessità di qualche assessore o consigliere di maggioranza di partire per le tanto agogniate vacanze estive.
Ma è chiaro che queste sono solo cattiverie e dicerie, mentre la verità è che il Presidente del Consiglio comunale della città oraziana sta applicando una vecchia summa che recita “Non sto infrangendo le regole… sto solo testando la loro elasticità”. Si, perché ogni volta l’interpretazione che viene data dei regolamenti e delle norma diviene sempre più elastica, una elasticità naturalmente sempre a favore della maggioranza e nell’interesse di questa.
Sono tante le volte che abbiamo denunciato irregolarità e troppa elasticità da parte del Presidente Lioy al fine di assecondare i voleri di una maggioranza distratta, superficiale, menefreghista e lacerata da divisioni interne.
Denunce che siamo costretti a reiterare perché il Presidente del Consiglio, invece di assumere il ruolo che le compete, ha preferito assecondare la maggioranza in questa deriva antidemocratica.
Accade così che si tollerino consiglieri che si presentano con ore di ritardo alle commissioni convocate, magari solo perché hanno il vizio di alzarsi tardi la mattina. Oppure si tollera che regolamento comunale dopo 3 anni non veda ancora la luce.
Come si tollera che il regolamento streaming, nonostante una mozione approvata dallo stesso consiglio ne abbia stabilito l’applicazione, anche questo non venga atto, perché in realtà la trasparenza fa male a questa maggioranza.
Non solo.
Si tollera, anzi si asseconda la mancata risposta alle interpellanze e alle interrogazioni presentate dai consiglieri di minoranza. Risposte che sono andate perse nelle stanze di Palazzo Calvini, con buona pace del Presidente del Consiglio comunale che predica bene, ma razzola molto male, consentendo alla maggioranza di fare il bello ed il cattivo tempo.
Purtroppo, da organo imparziale e di garanzia, il Presidente del consiglio comunale si è rivelato/a longa manus della maggioranza, arrivando di fatto a sancire la morte delle regole democratiche nel comune di Venosa.
Insomma a Venosa a furia di cercare un’eccezione per ogni regola, l’eccezione stessa e diventata regola grazie proprio a chi era stato designato come garante della regola.




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