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La voce della Politica

Dimissioni da segretario PD di Montescaglioso RosaAnna Cifarelli

10/07/2017

Presento agli iscritti e al Direttivo del Circolo PD di Montescaglioso le mie dimissioni da segretario
del Circolo stesso e comunico che non rinnoverò la tessera del Partito Democratico. Questa stessa
nota è trasmessa al Partito Democratico di Basilicata.
Essere, per ben 2 mandati, il segretario della sezione di Montescaglioso è stato faticoso ed
entusiasmante, sicuramente è stato per me un vero privilegio e ringrazio tutti coloro che hanno
consentito ciò.
Per comprendere le motivazioni che inducono qualcuno a lasciare, occorre comprendere prima di
tutto le ragioni dell'esserci stato.
Io ho aderito convintamente al PD, vengo dal mondo dell'associazionismo. Ho aderito, con
entusiasmo, nel 2006, all'Associazione per il Partito Democratico e, dal 14 ottobre del 2007, al PD.
Ho creduto fermamente, e continuo a credere, quanto riportato nel Manifesto dei Valori del Partito
Democratico dove si legge che:
"La nascita del Partito Democratico ha creato le condizioni per una svolta, non soltanto politica, ma
anche culturale e morale, nella vicenda italiana. È in campo una forza che si propone di dare al
Paese, finalmente, una nuova guida. Si riapre una speranza, ..........."
Da qualche tempo il partito Democratico ha trascurato, anzi ha dimenticato le ragioni stesse della
sua nascita. Il PD doveva essere il luogo dell'incontro, la sintesi tra le culture riformiste italiane,
invece è andato via via affermandosi un istinto di conservazione e una logica di separazione tra le
diverse componenti del Partito; si è tornati indietro di decenni con la definizione di correnti, di
"anime", in molti casi contrapposte: LA POLITICA AL SERVIZIO DEL POTERE FINE A SE
STESSA.
Sono state assunte decisioni fondamentali per il partito e per la nazione senza discussione con la
base e con gli iscritti, ci si è isolati dal contesto politico e sociale per rinchiudersi in una cerchia
sempre più ristretta.
Ho sempre pensato che il senso di appartenenza ad una comunità politica, imponga l'adeguarsi alle
scelte della maggioranza: chi vince detta la linea, politica e amministrativa, nel rispetto però del
pluralismo, dell'indipendenza delle idee, principi fondanti di un partito che si dice democratico.
Sono sempre stata leale con il PD, mi sono adeguata alla maggioranza, adesso, per me, non è più
possibile esserci. Il solco tracciato tra il mio intendere l'impegno politico e l'attuale azione politica
del PD è troppo profondo. Mi dimetto perché sono distante dall'attuale concezione del partito che
oggi viene presentata agli iscritti, agli italiani.
Il disagio verso la gestione del PD si avverte già da qualche tempo, a cominciare dalle discutibili
modalità che hanno portato all'avvicendamento tra Renzi e Letta, non ci appartengono, tutte
racchiuse in quella infelice espressione "stai sereno", con la quale a mio avviso si è legittimato nel
PD l'uso della slealtà come strumento politico, da Roma fino a Montescaglioso.
Tuttavia, in alcune occasioni, ho apprezzato la capacità di Governo che ha dimostrato Renzi e la sua
determinazione nel cercare di dotare il nostro Paese di riforme.
Non comprendo, invece, l'azione politica del Segretario del PD, perché ha trascurato il partito,
senza dotarlo di un indirizzo politico chiaro.
Le azioni di governo, almeno quelle che abbiamo apprezzato, sono apparse delle manifestazioni
estemporanee più che il frutto di un disegno politico di più grande respiro.
Sono profondamente convinta che in un partito occorra separare la fase amministrativa da quella
politica e le conseguenze di avere un segretario nazionale proiettato solo a mantenere o recuperare
la sua leadership per diventare capo del governo ha danneggiato il PD, ha minato il partito e la sua
comunità. Il partito democratico ha perso la sua vocazione principale: "essere una comunità".
Comunità aperta, che tenta di coinvolgere i cittadini che quotidianamente, spesso intimoriti e un po'
prevenuti, si avvicinano alla politica, anche senza una tessera di partito, ma che vorrebbero essere
coinvolti nelle decisioni, non subirle in virtù di un "bene superiore", non condiviso e tanto meno
noto, che guarda caso penalizza spesso le fasce più deboli.
Spesso ho citato questo esempio, pur non avendo fatto il militare so che nell'esercito c'è il genio
pontieri e il genio guastatori. Io, se avessi fatto il militare, avrei scelto il primo. In questi anni ho
cercato, con grande fatica, e non sempre ci sono riuscita, di tenere insieme tutti, chi veniva dalla
tradizione di sinistra, chi democristiana chi si avvicinava ad un partito per la prima volta e aveva
difficoltà a comprenderne il linguaggio e i modi. Oggi però non ci sono più le condizioni per tenere
insieme chi insieme forse non ci è mai voluto stare.
Il Partito democratico non è più il luogo di sintesi delle migliori tradizioni riformiste italiane, ma un
agglomerato di gruppi, spesso aggregati dall'idea di essere l'unico partito organizzato, radicato nei
territori, che si contrappone al populismo, alla demagogia imperanti in altre forze politiche, non
sono motivazioni sufficienti per appartenere ad un partito.
La celebrazione dell'ultimo congresso ha rappresentato l'ennesima occasione per ritrovare
l'entusiasmo di un tempo, per riempire di contenuti le mozioni, per tracciare un indirizzo comune di
sintesi politica. Si è concluso con la solita conta, anzi resa dei conti, assumendo un atteggiamento
poco rispettoso della minoranza, la frase "Ascolto tutti ma non mi fermo davanti a nessuno"
risuona come "potete dire ciò che volete, io faccio ciò che voglio", tracciando un baratro tra la base
e il vertice del partito, tra la minoranza e la maggioranza del partito. Quindi rendendo vana la
presenza di chi la pensa in modo diverso.
La politica è passione, è impegno, è sofferenza, è determinazione, è delusione e gioia allo stesso
tempo, è sangue e .......lacrime. Impegnarsi in politica, a tutti i livelli, rende "vivi". Pertanto io non
smetterò di occuparmi di politica, confermo la mia disponibilità ad assolvere al ruolo di capo
gruppo consiliare di opposizione con i consiglieri di Monte in Testa, chiedendo supporto e sostegno
per la nostra azione di opposizione a tutti coloro, del PD e non solo, non condividono le decisioni e
l'agire dell'attuale amministrazione: arrogante, impreparata e pressapochista.
Comunico la mia adesione alla nuova forza politica Articolo 1-Movimento Democratico
Progressista. Voglio crederci ancora che possa esistere un luogo, un momento dove donne e uomini,
giovani e anziani, possano incontrarsi, discutere, confrontarsi sui temi della diseguaglianza sociale,
dell'integrazione dei più deboli, della giustizia, della crescita sociale ed economica............insomma
una forza politica riformatrice che torni ad occuparsi di temi vicini alla gente, che torni ad essere
una comunità.
Auspico in un momento successivo di sintesi e di incontro tra tutti i progressisti, i Democratici
disorientati, che superando le logiche di appartenze a filiere o gruppi, più o meno rappresentati o
rappresentativi, possano varcare lo steccato e ritrovarsi insieme, questa volta convintamente, a
rappresentare una forza politica di governo moderna e riformista.



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